Alessandro Barbero, La Stampa 17/12/2004, pag. 25., 17 dicembre 2004
Nel Seicento gli incarichi di corte sono così numerosi che è necessario pubblicarne l’elenco a stampa
Nel Seicento gli incarichi di corte sono così numerosi che è necessario pubblicarne l’elenco a stampa. La pletora dei cortigiani raggiunge cifre incredibili a Parigi come a Vienna: qui, nel Seicento, uno sbigottito nunzio papale riferì che l’imperatore disponeva di 150 ciambellani. Altrettanto vistoso fu l’incremento della cappella, che non curava il corpo, ma l’anima del re, e dove approdavano ecclesiastici raccomandati da ogni angolo del regno: il cardinale di Richelieu, quando divenne primo ministro, scoprì che gli elemosinieri del re erano addirittura 252, e siccome il bilancio faceva acqua, li ridusse drasticamente a 10. Ma i tagli di personale duravano poco, perché i nobili erano disposti a tutto pur di assicurarsi una carica di corte, svenandosi in mance e bustarelle, e accettando di prestare servizio anche senza stipendio.