Varie, 17 dicembre 2004
MARCENARO Pietro
MARCENARO Pietro Genova 2 giugno 1946. Sindacalista. Della Cgil. Politico. Ds • «L’“eretico” della Cgil [...] Ha fatto l’operaio in una piccola fabbrica meccanica (la Lita), dove, per un incidente alla pressa, ha perso l’indice della mano destra. [...] viene da quella che studiosi come Aris Accornero chiamano “l’aristocrazia operaia torinese”. [...] Non è mai stato comunista, ma è diessino. [...] È rimasto agli atti lo scontro con l’allora segretario del Pds, Massimo D’Alema, al congresso del partito nel febbraio ’97 quando insorse a difesa della Cgil e di Cofferati accusati di essere conservatori. Scontro fra vecchi compagni di scuola, visto che Marcenaro e D’Alema frequentavano il liceo Doria, a Genova [...] Chi nella Cgil non lo ama dice che è snob, se non ti reputa al suo livello quasi non ti considera, ha un carattere freddo e spigoloso. Tutti però gli riconoscono una preparazione culturale fuori dal comune: è considerato l’erede di Vittorio Foa, padre nobile della sinistra. Di Foa, [...] è allievo e amico fin dai tempi della costituzione del Psiup. E con Foa ha scritto il suo libro più importante: Riprendere tempo (Einaudi ’82) dove già s’affrontavano le tematiche di riduzione dell’orario di lavoro [...]» (Enrico Marro, “Sette” n. 29/1999) • «Quand’era operaio si riteneva diverso dagli altri operai, poi scoprì che i suoi colleghi si consideravano diversi dagli altri, e arrivò alla conclusione che erano tutti uguali. Pietro Marcenaro detesta la retorica della sua passata militanza in fabbrica [...]» (Marco Imarisio, “Corriere della Sera” 16/11/2005).