"Regimen Sanitatis flos medicinae salerni", traduzione e note di Andrea Sino, Libreria Antiquaria W. Casari - Testaferrata, Salerno 1979, 16 dicembre 2004
Si narra che Roberto, duca di Normandia, tornando dalla prima Crociata si fermò a Salerno perché ferito gravemente da una freccia avvelenata
Si narra che Roberto, duca di Normandia, tornando dalla prima Crociata si fermò a Salerno perché ferito gravemente da una freccia avvelenata. I medici della Scuola Medica Salernitana stabilirono che qualcuno, disposto a morire al posto suo, avrebbe dovuto succhiare il veleno al più presto. Roberto rifiutò, ma di notte, mentre dormiva, la moglie Sibilla, figlia del Conte di Conversano, gli succhiò il veleno dal braccio e, sacrificando la propria vita, lo salvò. Negli stessi giorni, in Inghilterra, moriva il re Guglielmo, fratello di Roberto: questi decise di partire subito per andare a occupare il trono che gli spettava. Salutò i medici e chiese loro un manualetto con i principi essenziali dell’arte medica salernitana: al re d’Inghilterra fu dunque dedicato il Regimen Sanitatis Salernitanum (Regola Sanitaria Salernitana). parte I. igiene Cap. I. precetti generali La melanconia, l’ira frequente, se non a fin di bene, l’eccessivo lavoro, queste tre cose in breve tempo consumano la vita: queste invero ti costringono a correre incontro alla morte. L’animo allegro fa fiorire i tuoi anni: accorcerai i tuoi giorni, se i pasti sono lauti. Se soffri di flussi, e non ti guardi dai sessuali amplessi, dal troppo bere, dal moto, quando hai la febbre, morrai. Il cibo, il lavoro, il bere, il sonno, tutta sia moderato: se alcuno in questo manchi, soffre per natura molestie. Alzarsi presto al mattino, andare a passeggio la sera, fanno l’uomo sano, e lo rendono allegro.