Edoardo Camurri, "Vanity Fair" 23/12/2004, pagina 24., 23 dicembre 2004
Con Slobodchikoff, etologo dell’Università dell’Arizona del Nord, ha scoperto che i cani della prateria hanno un linguaggio molto articolato, fatto di almeno cento suoni diversi per identificare i predatori
Con Slobodchikoff, etologo dell’Università dell’Arizona del Nord, ha scoperto che i cani della prateria hanno un linguaggio molto articolato, fatto di almeno cento suoni diversi per identificare i predatori. Sono per esempio in grado di usare suoni e richiami diversi per comunicare il colore del vestito indossato da un essere umano avvistato, se questi è armato, a che velocità cammina. Slobodchikoff ha poi osservato che ogni colonia ha un suo dialetto, però ha specificato: «Un cane della prateria dell’Arizona è sempre in grado di farsi capire da un altro esemplare del New Mexico».