Gianni Merlo, ཿLa Gazzetta dello Sport 16/12/2004;, 16 dicembre 2004
«Da piccolo volevo essere Tarzan perché lo vedevo volare in televisione da liana a liana. Così provai anch’io
«Da piccolo volevo essere Tarzan perché lo vedevo volare in televisione da liana a liana. Così provai anch’io. Da noi ci sono solo abeti. Ce n’era uno proprio davanti a casa mia. Io ero piccolo e magrino. Riuscivo a salire fino in cima, poi chiamavo mia madre e, quando si affacciava alla finestra, le dicevo: guarda! E mi lasciavo cadere aggrappandomi da un ramo all’altro. Erano elastici e in cinque secondi passando da quello più in alto a quello inferiore arrivavo a terra. Mia madre rischiava di svenire ogni volta. Bastava che se ne spezzasse uno e sarei diventato una marmellata» (Kristian Ghedina).