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 2004  dicembre 15 Mercoledì calendario

SUBCOMANDANTE MARCOS

(Rafael Sebastian Guillen Vicente?) Tampico (Messico) 10 luglio 1957. Guerrigliero. Capo dell’Esercito zapatista di liberazione nazionale. Non è certo che sia il Rafael Vicente cui si riferisce la data di nascita. «[...] lo studente dell’Università di Città del Messico che sul finire degli ’80 scelse di fare ”lavoro politico” in una delle ultime comunità native del continente nord americano [...]» (Omero Ciai, ”la Repubblica” 30/6/2005). «[...] ha acquisito grande popolarità. un bianco che copre il viso con un passamontagna. colto. Molti dicono che abbia insegnato filosofia e arte. Il mistero è il tratto che lo accompagna. un uomo che non si separa mai dal computer, col quale diffonde i suoi proclami. Ha deciso di dedicarsi alla causa dei reietti e di combattere il pensiero unico della globalizzazione. A partire dal 1995 si scontra duramente con il governo messicano. Con i suoi zapatisti resiste agli assalti dell’esercito federale che tenta di schiacciare i guerriglieri e di spingerli nelle foreste dell’estremo Sud» (’La Stampa” 15/12/2004). «[...] L’uomo che con il tratto di un pubblicitario moderno ha fatto di una pipa e di un passamontagna il segno indelebile di una realtà trasformata in mito [...] In molti, nei panni di Marcos, si metterebbero a competere con Bin Laden (come pure è successo in altre aree del mondo) per spazi di visibilità, a colpi di fucile, di machete, di bombe. Il SubComandante invece è figlio vero della globalizzazione e della modernità del Messico - sa che la pubblicità alla lunga è più efficace della forza; che il Mito nasce dall’esercizio positivo dell’immagine, mentre la violenza è pura danza macabra. [...]» (Lucia Annunziata, ”La Stampa” 15/12/2004). «Può un telegramma di condoglianze smascherare il subcomandante Marcos? Il mistero che [...] circonda il leader con il passamontagna dell’esercito zapatista di liberazione nazionale, che ha sempre scrupolosamente nascosto la sua vera identità, sembra non essere tale per le autorità: con un semplice foglio di carta, infatti, il governo messicano dimostra di conoscere il padre, e dunque il nome e il cognome di Marcos. Il telegramma è stato inviato dal coordinatore del governo messicano per il dialogo con gli zapatisti, Luis H.Alvarez. un messaggio di condoglianze per la morte di Alfonso Guillèn: ”Le scrivo queste righe - si legge nella lettera di Alvarez - per esprimerle le mie condoglianze per la morte di chi ha pubblicamente detto di essere suo padre”, sebbene, prosegue il telegramma, ”lei non abbia accettato pubblicamente di essere il Rafael Sebastian a cui si è riferito con affetto don Alfonso”. Ulteriore colpo di scena nello ”scoop”, il presunto padre di Marcos sarebbe, secondo quanto ha scritto Alvarez, un imprenditore. Dunque, il subcomandante non sarebbe nato in una famiglia povera o operaia, in quanto il padre Alfonso era dirigente d’impresa. Il governo dell’’x presidente Ernesto Zedillo aveva già tentato di smascherare il subcomandante, dichiarando pubblicamente che il vero nome di Marcos era Rafael Guillèn. In particolare, già il 9 febbraio 1995 il governo dichiarò di averlo identificato nella persona di Rafael Sebastiàn Guillèn Vicente, un ex-ricercatore dell’università di Città del Messico» (’La Stampa” 16/11/2005).