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 2004  dicembre 14 Martedì calendario

CALAMAI

CALAMAI Enrico Roma 24 giugno 1945. Diplomatico. «Console italiano a Buenos Aires fra il ”72 e il ”77. Dopo il golpe militare del 24 marzo del ”76 il giovane Calamai (quando arrivò in Argentina aveva 27 anni ed era alla sua prima destinazione) nascose e salvò quasi da solo - contro i macellai argentini e contro le autorità diplomatiche italiane e contro il silenzio complice di governi e ministri dc dell’epoca (Moro, Andreotti, Rumor, Forlani, Malfatti...) - decine e decine di argentini che altrimenti sarebbero ora nella lista dei 30 mila desaparecidos. In quegli anni il console Calamai si ritrovò a dover scegliere fra l’indecente Realpolitk dello Stato italiano - e anche, per tutta una prima fase, del Pci, allora il principale partito d’opposizione, per non parlare del Vaticano di papa Wojtyla e del nunzio Pio Laghi - e la sua coscienza. Scelse la coscienza, come scrive nel suo libro Niente asilo politico, facendo del consolato italiano di calle Marcelo de Alvear - che oltretutto non fruiva nemmeno dell’extraterritorialità - il rifugio di tanti disperati in fuga dalla caccia all’uomo. Mentre l’ambasciatore Enrico Carrara provvedeva a far blindare le porte dell’ambasciata italiana, che della extraterritorialità fruiva; mentre i suoi messaggi alla Farnesina restavano senza risposta; mentre i suoi appelli indiretti al Pci e alla Cgil sbattevano contro il muro di gomma di uno strappo con Mosca che non poteva essere approfondito per l’Argentina e di una demenziale linea di partito che sosteneva in qualche modo le parti del ”moderato” Videla. [...]» (Maurizio Matteuzzi, ”il manifesto” 14/12/2004).