Fulmini 14 dicembre 2004;, 14 dicembre 2004
«Quando penso a Livorno sto male. Io la amo, la mia città, vorrei che lo sapessero tutti. Ma sta succedendo qualcosa di grave, da quando apparve su un giornale una battuta di mio padre su mia cugina Elena, ”pecora nera” perché eletta nel consiglio comunale coi Ds
«Quando penso a Livorno sto male. Io la amo, la mia città, vorrei che lo sapessero tutti. Ma sta succedendo qualcosa di grave, da quando apparve su un giornale una battuta di mio padre su mia cugina Elena, ”pecora nera” perché eletta nel consiglio comunale coi Ds. Da quel giorno mi fischiano allo stadio. Lucarelli, idolo della città, mi ha tolto il saluto. Vado dal benzinaio ed arriva uno che comincia ad urlare ”pezzo di m... sfrutti Livorno per farti pubblicità”. Tirano due molotov a casa mia, una ragazzata, ma è andato a fuoco un albero. Vorrei dire ai miei concittadini che non me ne frega niente della politica, ma le mie Olimpiadi le ho vissute da livornese, con l’orgoglio di essere livornese. Con lo striscione amaranto e il prefisso telefonico sul podio di Atene» (Aldo Montano).