Gabriella Mancini, ཿLa Gazzetta dello Sport 11/12/2004;, 11 dicembre 2004
«Giocavo con gli scarponcini da montagna, la palla di pezza, divise improvvisate. Nessuno ci insegnava, non c’era la tv, eppure eravamo lì a tirare e crossare
«Giocavo con gli scarponcini da montagna, la palla di pezza, divise improvvisate. Nessuno ci insegnava, non c’era la tv, eppure eravamo lì a tirare e crossare. Tre anni dopo ero già nell’orchestrina di Bologna, si lavorava il sabato e la domenica nelle balere, c’era meno tempo per giocare. Ma quando mi sono sposato, a metà degli anni Sessanta, a Roma ho ricominciato: Terza Categoria, giocavo con il Sant’Alessandro, facevo i ”derby” con Raimondo Vianello, che giocava nella Sa.Mo, le iniziali di sua moglie. Al massimo siamo arrivati in Seconda Categoria. Giocavo a centrocampo, correvo molto, ma non avevo i piedi buoni» (la passione per il calcio di Gianni Morandi).