Varie, 9 dicembre 2004
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DeLuca Paolo
• Napoli 10 febbraio 1943, Napoli 31 marzo 2007. Imprenditore. Padrone del Siena, che nel 2003 portò in serie A (nel 2007 l’ha ceduto all’immobiliarista romano, Giovanni Lombardi Stronati) • «È arrivato a Siena nel 1998, tre anni dopo è diventato presidente, la squadra ha scalato il calcio dalla C1 alla A e lui è diventato l’idolo della città. I suoi sogni, le sue provocazioni gli hanno portato simpatie poi rafforzate dai successi [...] “Sono l’ultimo dei mohicani. Un sognatore in un mondo che è cambiato in fretta, dove certi valori contano meno. A vent’anni ero un idealista, mi chiamavano il Barone Rosso, oggi lo sono ancora di più e quindi sono più vulnerabile. I miei genitori erano molto facoltosi ed entrambi laureati, però ho voluto crescere da solo, a 16 anni sono andato negli Stati Uniti con una borsa di studio: mi sono laureato in Ingegneria e sono tornato, nel 1961, con diecimila dollari in tasca, il mio primo guadagno. In quegli anni ho girato e imparato a pensare in maniera diversa, non omologata [...] Giocavo nella rappresentativa universitaria, mi ruppi il menisco e l’allora medico del Napoli mi disse che era meglio se lasciavo, ma ho continuato a giocare anche se a livello minore... Il Siena venne per caso: qui curarono mio figlio, ho un debito di riconoscenza con la città e mi sembrava un bel modo per onorarlo [...] conosco Moggi [...] da quando era d.g. del Napoli dove ero consigliere, quello di Maradona [...] io sono un uomo di sinistra, uno che ama le squadre operaie, ma preferisco avere a che fare con una persona intelligente di destra piuttosto che con un cretino di sinistra [...] Il nostro mondo deve senz’altro ritrovare il senso del ridicolo. Tutti si sentono condottieri, guardi chi segna: sembra che abbia risolto il problema della fame nel mondo”.[...]» (Manlio Gasparotto, “La Gazzetta dello Sport” 9/12/2004).