Antonio Tripodina, ཿtst 8/12/2004, pagina 1., 8 dicembre 2004
Sembra che l’’effetto placebo”, il beneficio percepito o reale determinato dalla consapevolezza di ricevere una cura piuttosto che dalla cura stessa, sia effettivamente in grado di produrre un miglioramento clinico
Sembra che l’’effetto placebo”, il beneficio percepito o reale determinato dalla consapevolezza di ricevere una cura piuttosto che dalla cura stessa, sia effettivamente in grado di produrre un miglioramento clinico. A dimostrarlo, uno studio pubblicato sul numero di giugno della rivista "Nature" condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino, su 23 pazienti affetti da morbo di Parkinson.Per la prima volta sono state registrate con microelettrodi le modificazioni elettriche che avvengono a livello di cellule nervose coinvolte nella fisiopatologia dei sintomi parkinsoniani indotte dall’aspettativa di un miglioramento della malattia dopo la somministrazione di una sostanza inerte (senza alcuna proprietà curativa). La misurazione ha dimostrato che durante l’attività psichica, conscia e inconscia, la corteccia cerebrale produce stimoli elettrici che, traducendosi in messaggi biochimici, agiscono sul sistema endocrino e sul sistema immunitario potenziando le difese organiche del paziente.