varie, 8 dicembre 2004
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YI WU Wuhan (Cina) novembre 1938. Politico • «Cercare un pettegolezzo sulla signora viceprimo ministro Wu Yi della provincia dello Hubei è come toccare un ferro ardente
YI WU Wuhan (Cina) novembre 1938. Politico • «Cercare un pettegolezzo sulla signora viceprimo ministro Wu Yi della provincia dello Hubei è come toccare un ferro ardente. Chi ci prova ne resta incenerito. Di pettegolezzi ve ne sono assai pochi. Di sicuro non si sbaglia se si afferma che mezza Cina è nelle sue mani e parliamo di una più che discreta fetta di economia alla quale aggiungiamo la sanità che le è capitata fra capo e collo da quando si è fatta carico del caso Sars data l’inettitudine dei colleghi di esecutivo. Non sarà mica un caso: che ci siano ministri o imprenditori poco importa, ogni delegazione che intende trattare determinati affari o strategie d’impresa prima o poi deve passare da qui. [...] Wu Yi non è la tipa che avvicini tanto facilmente. Anzi. E quando l’avvicini hai certe regole da rispettare. Di fronte a lei parlano solamente gli alti gradi. Gli altri zitti. Che ascoltino. [...] Figuriamoci, allora, con una del genere se trovi un nervo scoperto. [...] Cominciamo col dire che la signora Wu non ha mai preso marito. Nel senso che non l’ha voluto. La qual cosa è una sorta di evento. In Cina non c’è donna che non abbia un’anima gemella, che non abbia contratto matrimonio, che non abbia un figlio. Lei no, niente famigliola. Nel suo curriculum scorrono immagini di studio (laurea in ingegneria con specializzazione in tecniche petrolifere), immagini di partito (iscritta da quando aveva 24 anni, nel comitato centrale del 14 e 15 congresso) e immagini di Stato (vicesindaco di Pechino nel 1988, vice ministro per il Commercio estero, ministro per il Commercio estero e la cooperazione e su fino alla promozione nel 2003 a vice primoministro e ministro ad interim della Sanità). Poco altro. Studio, partito, Stato sono i veri compagni che si è tenuti al fianco nella vita. Le è stato sì attribuito un flirt – ci mancherebbe – con mister Yang Shangkun che era di trentun anni più anziano (data di nascita 1907) e che soprattutto fra il 1988 e il 1993 ricoprì la carica di presidente della Repubblica Popolare cinese, uno degli otto immortali del comunismo maoista, un uomo estremamente influente nell’esercito, uno della vecchia guardia (morto il 14 settembre 1998). Ma siccome Wu Yi è un tipo particolarmente deciso che ama prendere di petto le questioni e non ci sta a farsi circondare o inchiodare da ”rumors” ecco che in prima persona stufa di tante sciocchezze negò senza possibilità di appello. Naturalmente la notizia sarebbe stata l’esatto contrario. Ve lo immaginate un presidente cinese sposato (e tale era Yang Shangkun) che si infatua di una collega di partito ben più giovane? Però, se Wu Yi avesse ammesso quella relazione avrebbe smentito se stessa, sarebbe rientrata nei ranghi della normalità. Una imperatrice non può lasciare che certi spifferi si trasformino in tempesta. E Wu Yi da brava imperatrice ha eliminato gli spifferi. Ovunque ti giri a Pechino di questa elegante signora dai capelli grigi (un’altra particolarità perché a qualunque età i cinesi uomini e donne pur di evitare il grigio si tingono di nero) senti ripetere sotto voce una sola cosa: è potentissima. Lo è davvero. Merito che si è costruito. La raccontano come tenace e forte. Educata. Ma è meglio stare fuori dal suo mirino. E che sia una signora dalle qualità particolari ce lo spiegano due capitoli della storia che le appartiene. Il primo è il caso Sars. Nel bel mezzo della bufera quando non si sapeva proprio che cosa combinare e non si voleva proprio spiegare al mondo come erano nati i focolai e dove si erano sviluppati, certamente su indicazione dei vertici dello Stato e del partito e non di testa propria perché lo Stato e il partito sono sopra ogni umano sentimento, Wu Yi ha cominciato ad aprire i dossier segreti della malasanità cinese (compresa la piaga gravissima dell’Aids). Circostanza che le è valsa un encomio addirittura dal settimanale americano ”Time”. L’imperatrice ”della trasparenza”. Il secondo capitolo è di poco precedente il caso Sars. E tocca uno dei passaggi più importanti della storia recente cinese: l’ingresso nel Wto, l’organizzazione del commercio mondiale. Wu Yi è stata uno dei tre negoziatori del suo Paese. Fra le doti che possiede pare del resto che sia pure un’abile negoziatrice. Lo dimostrò ai tempi dei massacri di piazza Tienanmen. Fu proprio la signora Wu Yi a convincere i lavoratori del carbone pronti a entrare in sciopero per solidarietà con gli studenti che per loro sarebbe stato meglio lasciare perdere. Wu Yi è furba. Persino simpatica. Essendo stata ministro del Commercio e avendo trattato con il Wto conosce bene dati, statistiche, trend dell’import e dell’export di tutto il mondo [...]» (Fabio Cavalera, ”Corriere della Sera” 8/12/2004).