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 2004  dicembre 06 Lunedì calendario

Baldauf Sari

• Nata a Kotka (Finlandia) il 10 agosto 1955. Manager. «Era a capo di Nokia Networks, la parte del gruppo finlandese che fa le grandi reti di telecomunicazione. ”Ogni quattro euro che entrano nelle casse di Nokia, uno viene dalla sua divisione e un dipendente su tre del gruppo lavora per lei”, ha scritto in passato la rivista Fortune. Nel 2003, ha avuto uno stipendio di 515 mila euro, un bonus di 387 mila e altri compensi per 31 mila. Totale, 915 mila euro [...] eletta ”donna più influente” del business europeo dal quotidiano finanziario inglese ”Financial Times”. E tutti si aspettavano che nel 2006, al momento del ritiro del mitico Jorma Ollila, sarebbe diventata la numero uno di tutta la Nokia. Responsabilità, denaro, onori, futuro: un mix inebriante per chi ama il potere. Evidentemente, per Sari Baldauf il mondo non finiva lì. ”Penso alla vita come a un viaggio - ha detto dopo l’annuncio delle dimissioni -. Il lavoro, per me, è una serie di sfide. Farò qualcosa di completamente diverso”. E ha spiegato che quando si occupa una posizione che impegna 24 ore su 24 per sette giorni la settimana non ci sono spazi per altro: se si hanno interessi personali diversi bisogna interromperlo. [...] Quando fu eletta donna europea più influente nel mondo degli affari, ha sostenuto che a suo parere è arrivato il momento di superare la distinzione un po’ datata tra maschi e femmine quando si viene a parlare di leadership nei posti di lavoro: ai vertici delle aziende, più che i cromosomi contano la cultura e le capacità. Le differenze tra uomo e donna, piuttosto, possono essere significative quando ci si confronta con le aspettative della società, con i ruoli predefiniti ai quali ci si dovrebbe conformare. ”Penso che questo tipo di pressioni certe volte siano più pesanti sugli uomini che sulle donne. E onestamente penso che da questa angolatura le donne abbiano più libertà di scelta”. Detto fatto» (Danilo Taino, ”Corriere della Sera” 5/12/2004). «[...] era la signora della Nokia, il colosso europeo delle telecomunicazioni, membro del board di un’azienda da 55mila dipendenti, il vice presidente esecutivo e general manager delle reti, le infrastrutture sulle quali corrono da un capo all’altro del mondo le informazioni. [...] la signora che il ”Financial Times” ha eletto come la donna più influente del business europeo e che era orgogliosa di esserlo, quella che alcuni nella comunità degli affari si aspettavano di vedere prendere il posto di Jorma Ollila, il Ceo con contratto in scadenza [...] ”Quando fai qualcosa di molto interessante, che ti prende tanto, è davvero difficile capire quando fermarsi. Quando ho cominciato [...] a lavorare in Nokia, pensavo di restarci tre anni e poi di mettermi a fare ricerca. Invece ho scoperto che era molto più bello fare le cose nella pratica che studiarle nella teoria. Ma essere in cima e avere il potere non è mai stato il mio obiettivo: mi ha sempre mosso il gusto di far funzionare le cose. E così mi sono ritrovata in un meccanismo che andava veloce, sempre più veloce. Lavoravo dalle dodici alle quattordici ore al giorno, e quando viaggi molto le ore sono molte di più: finisci le riunioni, la cena d’affari, vai in albergo e ti colleghi col tuo pc per leggere la posta che nel frattempo hai ricevuto in Finlandia. Quando sei in un ruolo globale, senza confini, quando oggi sei in Cina e domani a Parigi, stai in servizio ventiquattro ore al giorno per sette giorni su sette. Non ho rimpianti, è stato entusiasmante. Ma arriva un momento in cui invece vuoi molto più tempo per i tuoi interessi personali, per te. Io amo le cose semplici - andare a funghi nei boschi per esempio - e nell’utilizzo del tempo ci sono dei limiti. [...] La mia è una famiglia ordinaria, non c’è niente da raccontare”. nata in un paesino al confine con la Russia ma a tre anni si è trasferita sulla costa meridionale, a Kotka. Suo padre era un uomo d’affari, lei la maggiore di quattro fratelli; voleva diventare un medico, poi, però, influenzata da quel che aveva sempre respirato in famiglia, si è iscritta a economia. La laurea, il matrimonio, il primo lavoro come marketing manager ad Abu Dhabi, dove aveva seguito il marito. Più tardi un dottorato onorario alla Helsinki University of Tecnology. Nel 1983 l’incontro con Nokia. E da allora un successo sempre crescente. Ma anche un distacco crescente: ”Il successo non è qualcosa di garantito, che raggiungi una volta per tutte. Lo devi guadagnare giorno per giorno. E se ti lasci trasportare puoi finire nell’arroganza o nell’autocompiacimento: non ascolti più, o diventi pigro. E comunque il successo non è mai di una persona, è di un gruppo. Non esiste l’uomo di successo, il mago del business; esiste un buon team, allenato a rendere al massimo, ognuno con il proprio potenziale [...] Il successo è pericoloso per i singoli, ma anche per i Paesi, le società. E bisogna stare attenti perché è sempre relativo” [...]» (Cinzia Sasso, ”la Repubblica” 11/3/2005).