Guido Ceronetti, La Stampa 28/11/2004, pag. 2., 28 novembre 2004
«Si costruisce un albergo di 45 mila tonnellate, fatto di sottili lamine d’acciaio, per assicurarsi il patrocinio di un paio di migliaia di nababbi, lo si decora in stile faraonico o Luigi XV, e per compiacere il suddetto fatuo manipolo di individui che hanno più denaro che idee su come spenderlo, e con il plauso di due continenti si lancia sul mare quella massa, con duemila persone a bordo, a 21 nodi di velocità - perfetta esibizione di moderna fede cieca nelle apparecchiature e nei materiali
«Si costruisce un albergo di 45 mila tonnellate, fatto di sottili lamine d’acciaio, per assicurarsi il patrocinio di un paio di migliaia di nababbi, lo si decora in stile faraonico o Luigi XV, e per compiacere il suddetto fatuo manipolo di individui che hanno più denaro che idee su come spenderlo, e con il plauso di due continenti si lancia sul mare quella massa, con duemila persone a bordo, a 21 nodi di velocità - perfetta esibizione di moderna fede cieca nelle apparecchiature e nei materiali. E poi accade questo! Tumulto generale! La fede cieca nelle apparecchiature e nei materiali riceve una mazzata... Da parte mia sarei più pronto a credere in una nave inaffondabile di tremila tonnellate che in una di quarantamila... Non si può aumentare lo spessore di lamine e travi all’infinito» (Joseph Conrad, Il Titanic, "English Review" 1912).