Varie, 2 dicembre 2004
CLARKSON
CLARKSON Adrienne Hong Kong 10 febbraio 1939. Politico. Scrittrice. Governatore Generale del Canada e capo supremo delle Forze Armate • «Genitori cinesi [...] arriva in Canada nel 1942. Scrittrice e giornalista, ha pubblicato vari libri, ha lavorato per la televisione canadese, prodotto film e programmi. sposata con il filosofo e scrittore John Ralston Saul. [...] ”Venendo da Hong Kong eravamo dei soggetti britannici. Siamo diventati cittadini canadesi solo nel 1949 [...] Mio fratello e io eravamo gli unici cinesi a scuola. Alcuni cinesi erano arrivati all’inizio del secolo e avevano aperto lavanderie e ristoranti. Il Paese è cambiato così tanto nel corso della mia vita che ora ci sono oltre un milione di cinesi, molti a Toronto. Allora parlavamo già l’inglese e arrivati a Ottawa abitavamo, in quattro, in un piccolo appartamento, senza parenti né amici. A trent’anni ho dovuto imparare a fare da mangiare e a occuparmi dei bambini. Mia madre veniva da una grande famiglia nel nord di Canton. Mio padre dalla zona povera di Pearl River Delta, nel sud di Canton, da dove partirono in molti [...] Il Paese era molto povero e i cinesi sono partiti in massa. Con il tempo, essendo bravi con i numeri e negli affari, hanno avuto successo ovunque tanto che venivano chiamati gli ebrei dell’Asia. In Canada, specialmente nella costa ovest, c’era molta discriminazione contro gli orientali, cinesi e giapponesi, fino almeno agli Anni Sessanta. Il Canada è uno strano Paese, dove è sempre in discussione chi è da considerare bianco e chi no. Gli italiani non erano veramente considerati bianchi e neanche gli slavi. Bianchi erano inglesi, francesi e tedeschi [...] Come molti presidenti della Repubblica in Europa, il ruolo è in parte simbolico: firmare le leggi, nominare i giudici della Corte suprema su designazione del governo, convocare e sciogliere il Parlamento su consiglio del primo ministro. Doveri costituzionali: vigilare che il Canada abbia sempre un governo legittimo, nominare il primo ministro con un potere discrezionale, nel caso non ci sia una chiara maggioranza, di chiedere al Parlamento un voto”. [...]» (Ludina Barzini, ”Corriere della Sera” 2/12/2004).