Varie, 1 dicembre 2004
CONTI
CONTI Chiara Firenze 18 luglio 1974. Attrice • «[...] la sua faccia da ragazza perbene dovrebbe diventare popolare anche per il pubblico. ”E pensare che nel mio primo film internazionale, Sogno di una notte di mezza estate di Michael Hoffmann, un prodotto americano di un lusso assoluto con Kevin Kline, sono stata utilizzata per far da ’controfigura elettronica’ a Michelle Pfeiffer, costretta per ragioni di famiglia ad abbandonare all’improvviso il set. Ho recitato il suo ruolo ma la mia faccia è stata sostituita al computer dalla sua e di me sulla pellicola sono rimaste solo quielle due o tre scene per cui ero stata presa [...] figlia di un farmacista italiano e di una restauratrice francese, educata a parlare lingue straniere e a suonare il flauto traverso, Chiara Conti dopo la maturità s’era trasferita a Milano per studiare al ”Piccolo” e cominciare la sua carriera. ”Invece ho incontrato un ragazzo e ho mollato tutto: l’ho seguito a Parigi dove lui faceva musica. Abbiamo provato a vivere l’amore senza rinunciare alle nostre ambizioni. Non ci siamo riusciti. E alcuni anni dopo sono tornata a casa ricominciando da dove ero partita: il teatro”. A recitare, racconta, è stata spinta dai suoi genitori che volevano aiutarla a combattere la timidezza eccessiva che l’affliggeva da piccola e tuttora le continua ad apparire straordinario esser pagata per stare bene con se stessa. ”La prima volta che ho capito di avercela fatta è stato dopo aver interpretato L’ora di religione di Bellocchio. là che mi sono sbloccata”. Merito di Bellocchio? ”Anche. Un pò, però, anche mio: ero cresciuta”. Il ruolo più curioso? ”Fare una ballerina di lap-dance nel film I protagonisti di Luca Guadagnino. Sono dovuta andare in un locale di Londra per capire cos’era la lap-dance. In compenso ho potuto lavorare accanto a Tilda Swinton, una soddisfazione che non dimentico”. Meglio o peggio recitare in costume? ”Meglio. Molto meglio. Basta metterti addosso il vestito e sei un’altra: ti muovi in un altro modo, guardi in un altro modo, ridi in un altro modo. Le 5 giornate di Milano, con quei meravigliosi abiti dell’Ottocento, sono state un autentico piacere”. [...] un’attrice di cui invidia la carriera? ”Vanessa Paradis, la moglie di Johnny Depp. A 30 anni ha già fatto film straordinari”. Con chi vorrebbe lavorare oggi? ”Con Daniel Auteuil. In Italia, invece, ancora con Castellitto [...] Faccio anche altro. Scrivo, magari cose piccole, ma scrivo. Ho ripreso a far musica: studio violino perchè col flauto traverso ho perso esercizio. Ho scoperto il doppiaggio e sono pronta a farlo”. [...]» (Simonetta Robiony, ”La Stampa” 1/12/2004).