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 2004  dicembre 01 Mercoledì calendario

Barrymore John

• Drew Beverly Hills (Stati Uniti) 4 giugno 1932, Los Angeles (Stati Uniti) 29 novembre 2004. Attore • «Padre violento, alcolizzato e incostante dell’attrice Drew. Figlio della leggenda del cinema degli Anni ’20 John e attore lui stesso, John D. ha segnato più profondamente la vita della figlia che la storia del cinema. Sul grande schermo lo si ricorda per pochi titoli, tra cui Quando la città dorme (1950, ultimo film americano di Fritz Lang) e La grande notte (1951). Arrestato più volte per ubriachezza molesta, uso di droghe e violenze domestiche, si esercitava sulla figlia nelle arti marziali e quando una volta la piccola Drew si lamentò del dolore la costrinse a tenere la mano sulla fiamma di una candela. Quando, a 7 anni, raggiunse il successo, la bambina di E.T. si ribellò al padre, gli lanciò contro una sedia e non gli parlò per altri sette anni» (’La Stampa” 1/12/2004). «Il più vero dei Barrymore, anche se non il più ”tecnico”, John Drew, papà di Drew e figlio di John Barrymore. [...] Era il figlio d’arte di John Barrymore (leggendario e ”classico”, scomparso nel `42) e Dolores Costello. E anche il padre, scellerato (ma solo i ”senza cuore” son passati indenni tra II guerra mondiale, bomba H e invasione di Corea) di due attori contemporanei, altrettanto grandi e ”estremi”, Drew Barrymore (l’ex bambina prodigio scoperta da zio Steven Spielberg) e John Barrymore III, l’attore feticcio dei più strani cineasti viventi, da William Asher a Fred Olen Ray. ”Per favore sorridete quando pensate a lui”, fa sapere la figlia Drew che, nella sua autobiografia Little girl lost, scritta a 14 anni, raccontava di un padre sempre assente, alcolizzato, drogato e inguaiato con la legge. Nato dal breve matrimonio tra la superstar di Ventesimo secolo e Pranzo alle otto e la diva Costello, John Drew Barrymore ha lavorato con registi come Joseph Losey e Fritz Lang (The Big Night, `51 e Mentre la città dorme `56) e già questo ne fa un ”attore eccelso”. In più fu tra i protagonisti della stagione di ”Hollywood sul Tevere”, perché era meglio tagliare la corda dagli Usa durante la dittatura maccartista. [...] L’attore, che aveva insegnato ai figli i piaceri e i rischi di una vita ”al limite”, non ebbe il piacere di rivedere più Drew Barrymore, nata dall’ultimo dei tre matrimoni di John Drew Barrymore e sorellastra dell’altro. John Blythe Barrymore (questo il vero nome) visse anche lui un’adolescenza turbolenta, tra genitori separati, divieto di solcare il palcoscenico, un tentato arruolamento nella marina a 13 anni, e la freddezza familiare (Ethel compresa) quando a 17 iniziò a solcare la scena. Ma il vero ”capolavoro” di Barrymore, almeno per noi, rimane l’Ulisse di La guerra di Troia di Giorgio Ferroni (’61), ”sguardo indagatore, guizzante come un serpente a sonagli, che offre la sua scaltrezza a ogni inquadratura” rivisto alla Mostra di Venezia 2004. O il maligno stregone armeno di Roma contro Roma (’63) di Giuseppe Vari, riabilitato al Ravenna Nightmare Film Fest. Inoltre ricordiamo La donna dei faraoni (’61), Il conquistatore di Corinto e Ponzio Pilato (’62). Giovanotto sbarbato e pettinato con cura, dall’aria fisicamente prestante(come appare nel film di George Templeton The Sundowners, `51) diventa poi, a Roma, un mutante con la barbetta ispida, lo sguardo tagliente, i capelli mossi e i ruoli sempre più inquieti e inquietanti, tra il lisergico, il maledetto e il mistico (il mago Aderbale in Roma contro Roma)» (r.s., ”il manifesto” 1712/2004).