Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• Belo Horizonte (Brasile) 6 novembre 1979. Modella. Sposa di Ronaldo in un finto matrimonio, ne restò incinta, abortì, fu lasciata per troppa gelosia. «Alta 1,79, occhi chiari, voce maschile, molto roca. [...] ”Lui di pomeriggio si allena a golf e io prendo lezioni, poi stiamo insieme, guardiamo un film, e balliamo, anche perché a casa abbiamo una discoteca. Uscire è impossibile. Abbiamo i fotografi sulla porta, anzi la mia agente dice che devo stare attenta e vestire meglio quando metto il naso fuori [...] Quando ha chiesto la mia mano. Abbiamo pianto tutti, a casa. E quando siamo andati dal Papa. stata una grande emozione. Io sono cattolica praticante, mia nonna mi chiama tutti i pomeriggi per sapere se mi sono ricordata di pregare. Invece sui giornali cosa viene fuori? Che sono andata a Roma a farmi il botulino, che è una vera rottura di scatole [...] Ci amiamo, è una storia diversa dalle altre. Quando è in ritiro stiamo sempre al telefono. Ogni venerdì lui mi riempie casa di rose bianche. Io ho trasformato un po’ l’arredamento, mi piace lo stile moderno, ma sono molto pignola, passo il dito per vedere se c’è la polvere e quando non sono a Madrid chiamo per sapere se gli hanno servito il pranzo [...] Io non vivo nella sua ombra. Avevo una vita prima di lui, continuerò ad averla. Sono la ragazza bruna che compare nella pubblicità Pepsi, lavoro per Mtv, dal 2002 sono l’immagine di una ditta di bikini e di altre aziende. Mi sono sudata tutto, sono arrivata a San Paolo in autobus con il mio book sotto il braccio, ho passato più di mille provini, ho avuto una particina in una telenovela. E Ronaldo non era ancora entrato nella mia vita. Ci ho messo quattro anni per comprarmi un appartamento e mi tocca leggere che me lo ha regalato Ronaldo. Anche mio padre che vive a Minas Gerais ha letto di avere avuto in regalo una casa che invece gli è costata una vita di sacrifici. Non sono una scema, il lavoro a Mtv l’ho conquistato e nulla è cambiato in me, non ho più glamour, mi comporto sempre nella stessa maniera sia con il portiere che con il presidente. Non chiedo aumenti perché sarò la signora Ronaldo”. Però il suo cachet è salito: da 3 mila a 450 mila dollari. ”Prima facevo dieci cose, oggi ne faccio meno, ma meglio. Ho ridotto i miei impegni. Forse per questo ho più offerte, anche se le ditte con cui lavoro sono quelle di sempre. Sia chiaro, Ronaldo non m’impedisce di lavorare. Però a stare con lui un vantaggio c’è, un mese dopo esserci messi insieme sono partita per un lavoro a New York. Sono entrata in un negozio a comprargli un regalo, ma non sapevo il suo numero di scarpe. E un nero enorme mi ha detto: è per Ronaldo? Glielo dico io cosa porta, sapeva tutto di lui” [...]» (Emanuela Audisio, ”la Repubblica” 27/11/2004).