Bruno Ventavoli, La Stampa 24/11/2004, pag. 25., 24 novembre 2004
Il «grasso pompelmo», personaggio inventato nel ’39 da Federico Fellini per il "Marc’Aurelio": uno scrittore rabbioso che sbuca improvviso dai luoghi più svariati, può essere un tetto o il Niger, il West, la Tundra, e assale i passanti con l’urlo perentorio «Plagio e doppio plagio!»
Il «grasso pompelmo», personaggio inventato nel ’39 da Federico Fellini per il "Marc’Aurelio": uno scrittore rabbioso che sbuca improvviso dai luoghi più svariati, può essere un tetto o il Niger, il West, la Tundra, e assale i passanti con l’urlo perentorio «Plagio e doppio plagio!». Impedisce a tutti di compiere qualsiasi gesto, fischiare, salire su un taxi, parlare, camminare, persino morire, perché tutte queste azioni sono già state raccontate nelle sue opere. Dopo aver assalito il mondo, al termine di ogni episodio, se ne torna «ululando» in una fogna o in una crepa del muro.