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 2004  novembre 26 Venerdì calendario

Rossum Emmy

• New York (Stati Uniti) 12 settembre 1986. Attrice. «Precoce ragazza, vista in The Day After Tomorrow di Roland Emmerich e in Mystic River di Clint Eastwood (era la figlia di Sean Penn). [...] a sette anni, aveva cominciato a cantare con la Metropolitan Opera di New York nel coro delle voci bianche. Veniva pagata cinque dollari a sera. ”I cavalli ricevevano dieci volte tanto”, [...] Credo di essere uscita dall’utero cantando. A sette anni ero sul palcoscenico accanto a Placido Domingo nella Carmen diretta da Franco Zeffirelli. Dopo un’esperienza tale, non c’è più niente che possa innervosirti”. Nata e cresciuta a New York, la Rossum non riesce a staccarsi dalla Grande Mela e si è iscritta alla Columbia University. ”Il fatto di crescere nel mondo dell’opera mi ha curiosamente preparata a quello del cinema [...] All’epoca la competizione fra i ragazzini del coro era ancora più agguerrita che nel cinema, essendo pochissimi i ruoli disponibili. Ho pensato di dedicarmi alla recitazione proprio per avere più opportunità [...] Ho una preparazione vocale classica, con cinque anni nel coro e vari da solista. Quegli anni mi hanno anche viziato, confesso: quando ho cominciato a recitare in televisione nelle soap opera o in piccoli film al cinema tutto mi sembrava piccolo e superfluo. Mi guardavo intorno, ripensando a Placido Domingo e al palcoscenico del Metropolitan e mi domandavo: dove sono le comparse? Dove sono i grandi set? [...] l’esperienza di The Day After Tomorrow per me è stata molto importante. So che il film può sembrare un semplice ’disaster movie’ d’azione tipico di Hollywood, ma mi ha aperto gli occhi su quello che sta succedendo nel nostro paese. Una volta io ero come la ragazzina del film, un’ingenua che non capisce come possano capitare certe tragedie. Ma ora so molto di più sul ’global warming’, e su quello che possiamo fare tutti noi per salvare il pianeta. Sto attenta all’energia che consumo, e la mia prima automobile sarà elettrica [...] sono cresciuta con l’opera e sognavo di diventare una Cecilia Bartoli, non una diva del cinema. Se poi posso diventare entrambe, meglio. Per ora vorrei seguire qualche lezione alla Columbia University, ma ogni volta che entro in classe il mio cellulare comincia a squillare. E non posso dire a Schumacher, che mi chiama in continuazione, ’scusa Joel, non posso parlare, sto cercando di coniugare avoir ed être alla mia lezione di francese’”» (Silvia Bizio, ”L’Espresso” 25/11/2004).