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 2004  novembre 25 Giovedì calendario

Yushenko Viktor

• Nedrigajlov (Ucraina) 23 febbraio 1954. Politico. Presidente dell’Ucraina. Sconfitto da Yanukovich al ballottaggio delle presidenziali 2004, accusò il rivale di brogli portando in piazza milioni di persone in quella che fu chiamata ”Rivoluzione Arancione”. Alla fine la Corte Suprema gli diede ragione ordinando il ritorno alle urne • «Famiglia di insegnanti. Ha studiato all’istituto di economia e finanza di Ternopil e all’istituto ucraino di gestione economica e agricola [...] Dopo una lunga carriera nel sistema creditizio sovietico e post-sovietico, è stato capo della banca centrale ucraina (1993-1999). Esonerato dal governo, passa all’opposizione e organizza un cartello anti-Kuchma, che alle legislative del 2001 ottiene la maggioranza relativa dei voti ma non il controllo della Rada, la Camera dei Deputati» (’La Stampa” 24711/2004). «Era il più bel politico dell’Ucraina, ora non si riesce a guardarlo senza rabbrividire. Un complotto per distruggere la sua immagine, un tentativo di omicidio nello stile del Kgb o qualcosa di ancora più misterioso? [...] è convinto di essere stato avvelenato, e mentre sul suo volto gonfio e poroso appaiono inquietanti macchie nere promette di rivelare chi e come l’ha trasformato da principe in mostro. [...] Un giallo che fa ricordare le più terribili pagine della storia del Kgb: il leader dell’opposizione ucraina è caduto vittima di una strana malattia il 6 settembre 2004, per sospetta coincidenza il giorno dopo essere stato a una cena confidenziale con uomini dei servizi segreti di Kiev. Altri quattro giorni dopo Yushenko viene ricoverato a Vienna in condizioni gravi: accusa forti dolori al ventre, ha infiammazioni cutanee sul volto e sul torace. Gli esami mostrano gonfiori al pancreas, al fegato e all’intestino, ulcere in tutto l’apparato digerente. I medici rimangono perplessi, i sintomi sono strani, l’origine della malattia non è chiara. Nonostante i loro consigli, Yushenko abbandona la clinica per continuare la campagna elettorale, ma due settimane dopo viene di nuovo ricoverato: è tormentato da atroci mal di schiena e il suo volto è orrendamente deturpato. costretto a portare avanti la maratona elettorale con un catetere attraverso il quale gli vengono somministrati in continuazione antidolorifici, la sua faccia semiparalizzata diventa sempre più mostruosa giorno dopo giorno. L’opposizione denuncia subito un avvelenamento a opera dei servizi segreti ucraini o addirittura russi. Del resto, Leonid Kuchma era già stato al centro di uno scandalo per omicidio politico, la decapitazione del giornalista indipendente Gheorghij Gongadze, che rimane uno dei più oscuri misteri di Kiev. Ma una commissione d’inchiesta parlamentare non trova conferma del complotto. Dalla squadra avversaria di Viktor Yanukovic arrivano velenose insinuazioni su un’indigestione di sushi e tipico lardo ucraino innaffiati con troppo cognac, mentre la versione ufficiale dei magistrati è un herpes particolarmente virulento. A Kiev circola anche la voce che Jushenko sia affetto da lebbra, e i media filogovernativi fanno capire ai suoi sostenitori che abbracciando e baciando il loro leader si corrono gravi rischi di diventare come lui. Altre malelingue affermano invece che il candidato dell’opposizione avesse voluto farsi ancora più bello con il botulino o con un lifting, e che la sua vanità è stata punita da una reazione allergica che l’ha deturpato. Viktor Pinchuk, genero del presidente Kuchma e uno degli uomini più potenti del Paese, è ancora più perfido: sostiene che Yushenko è davvero convinto di essere stato avvelenato, ma a deturpare la sua faccia sono stati gli stessi uomini dell’opposizione per montare l’accusa di avvelenamento. Su alcuni siti Internet è circolata anche una registrazione di una telefonata del dottor Korpan con un certo Vitalik che gli promette soldi in cambio dell’avallo della tesi dell’attentato. Ma è difficile dimenticare i laboratori di veleni del Kgb e l’ombrello-siringa con il quale a Londra una capsula di ricino venne iniettata nella coscia dello scrittore bulgaro Markov. Il tossicologo britannico John Henry è convinto che Yushenko soffra di cloracne, un effetto collaterale di avvelenamento da diossina. Altri studiosi occidentali parlano di un veleno ancora sconosciuto. Korpan è convinto che Yushenko riuscirà a ristabilirsi completamente. Ma per Kiev girano voci secondo le quali l’effetto della misteriosa tossina non si è fermato alla faccia di Yushenko, che soffre di dolori così atroci da non riuscire a reprimere le urla [...]» (Anna Zafesova, ”La Stampa” 9/12/2004).