Matteo Scanni, ཿIl Mondo 19/11/2004, 19 novembre 2004
Il lavoro dell’agente Dario Mora (ma tutti lo chiamano Lele). Le star (o aspiranti tali) della tv lo cercano, lui le invita a cena e imposta una strategia: «Sollecito le testate, chiedo visibilità
Il lavoro dell’agente Dario Mora (ma tutti lo chiamano Lele). Le star (o aspiranti tali) della tv lo cercano, lui le invita a cena e imposta una strategia: «Sollecito le testate, chiedo visibilità. Oppure consiglio i posti da frequentare. Studio un calendario, concordo passaggi tivù». L’immagine del cliente viene poi gestita in ogni particolare: vestiti, dichiarazioni, auto, flirt, tutto è concordato. Mora pretende fiducia totale: «Per sfondare servono impegno e doti autentiche. Se il talento è nascosto, tanto meglio: ci pensiamo noi a tirarlo fuori». Iniziò a lavorare nel mondo dello spettacolo organizzando feste nelle discoteche alla ricerca di volti nuovi: negli anni 80 il boom delle tv commerciali ha segnato la svolta, l’arrivo in Rai con Simona Ventura nel 1994 lo ha reso ricco. Tra le sue attività collaterali: fa il consulente per il Billionaire di Flavio Briatore e la discoteca Hollywood di Milano, che riempie dei suoi clienti famosi e non