Varie, 15 novembre 2004
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Foglietta Thomas
• Philadelphia (Stati Uniti) 3 dicembre 1928, Philadelphia (Stati Uniti) 13 novembre 2004. Politico • «Per 17 anni deputato democratico prima di essere nominato, nel 1997, dall’allora presidente Bill Clinton, ambasciatore a Roma, un incarico ricoperto fino al 2001. [...] italo-americano d’origine abruzzese, era stato ricoverato il 30 ottobre, dopo aver accusato problemi respiratori. Figlio di un consigliere comunale approdò, a sua volta, al Consiglio comunale di Filadelfia a 26 anni, nel 1955. Nel corso del suo mandato in Italia, Foglietta gestì il caso di Silvia Baraldini e la tragedia del Cermis» (’la Repubblica” 15/11/2004) • «Quando Clinton lo nominò ambasciatore in Italia, Thomas Foglietta pensò ai suoi nonni immigrati in America alla fine dell’800 da uno sconosciuto paesino del Molise. ” un grande onore”, disse. [...] Arrivò nel 1997 con alle spalle un passato di consigliere comunale nella città di Philadelphia e di deputato democratico, ma nessuna esperienza di politica estera. In via Veneto lo aspettavano momenti burrascosi: ”Da mesi passo da una crisi all’altra - si sfogò una volta con la stampa nel 1999 -, prima l’Iraq, ora la guerra nei Balcani e in mezzo la vicenda tristissima della funivia di Cavalese”. Poi venne l’allarme terrorismo. E l’ambasciata, nel gennaio del 2001, fu costretta a chiudere per qualche giorno per migliorare la sicurezza dell’edificio. Foglietta lasciò l’incarico nel luglio del 2001, pochi mesi prima dell’11 settembre [...] Chi lo conosceva bene racconta che quando poteva Foglietta lasciava il suo ufficio per passeggiare in Piazza Navona. La sua era diventata quasi una mania. Tanto che una volta ingaggiò su due piedi uno sconosciuto gruppo musicale che suonava nella piazza per una serata a Villa Taverna. I suoi ricevimenti nella residenza di via Po passarono alla storia per la loro trasversalità. Se Peter Secchia stupì gli italiani pregandoli di portare anche i bambini, se Reginald Bartholomew si esibì in valzer e cha-cha-cha , Foglietta si lasciò tentare dal salotto bipartisan invitando politici di tutte le tendenze, dal comunista Fausto Bertinotti al leader di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini. Esaurita la sua esperienza di ambasciatore, Foglietta era tornato nella sua città, Philadelphia, dove faceva l’avvocato e il superconsulente privato per aziende europee impegnate in affari negli Stati Uniti. [...] La sua carriera era iniziata tra i repubblicani seguendo le orme del padre, un consigliere comunale eletto in un quartiere italo-americano. Nel 1980 vinse un seggio da deputato come indipendente. Ma, una volta al Congresso, passò ai democratici. La politica è stata la passione della sua vita. E dal letto d’ospedale aveva seguito l’ultima grande sfida. Il 2 novembre, tra Bush e Kerry» (Monica Ricci Sargentini, ”Corriere della Sera” 15/11/2004).