Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2004  novembre 09 Martedì calendario

FONTANA

FONTANA Franco Modena 9 dicembre 1933. Fotografo • «Ha vagato come un solitario e allegro giocoliere da strada, costruendo libri e mostre, entrando subito nei più importanti musei con l’ammirazione feticistica dei più curiosi collezionisti. [...] ha un indubbio pregio: quello di aver inventato un linguaggio, una nuova scrittura dei luoghi. Il suo sguardo è costruito sull’osservazione di un rapporto silenzioso e armonioso tra natura e linee, tra ombre e luci, simmetrie naturali e incroci di colori. Una visione di felicità, di ottimismo del guardare. Fontana è soprattutto questo, un fotografo della rivelazione. Nuvole che giocano con il cielo, nei contrasti e nelle simmetrie dei colori del prato: il giallo dilatato rubato da Van Gogh, le linee di Mondrian. Appunti di un viaggio interiore dove la forma e certi ”tagli grafici” diventano elemento di riflessione sui colori della nostra vita. Ed ecco le ombre di uomini che sfumano sulle strisce pedonali, quasi un manifesto surreale della contemporaneità, oppure gli incroci di linee che richiamano alla purezza essenziale della forma: qui a dare concretezza alla composizione sono i muri, le tegole, i mattoni, e poi ancora il cielo, le nuvole, ma sempre e soprattutto le ombre. Fontana è il fotografo del colore. l’esaltazione del colore come elemento di creazione. Ma è specialmente il fotografo delle ombre. Ombra come materia, quasi come condizione emotiva. Ombra che, come nei dipinti di Caravaggio, ha la funzione di raccontare la luce. [...] Fontana è un rabdomante della bellezza sia dentro i labirinti oscuri di una metropoli, come in una desolata strada di campagna. Ma il suo sguardo è sempre naturale: espressione di una energia primaria, non intellettualizzata. Fontana è un talento innato, non codificato, metabolizzato soltanto dall’esperienza di chi vive con l’invidiabile ottimismo della volontà. Ed ecco perché il suo essere solare, sanguigno, da gran raccontatore di barzellette col suo caldo accento emiliano e le sue foto di nudo, dove si coglie (forse troppo) l’irrefrenabile amore per la carnalità, lo ha portato a percorrere una strada solitaria e generosa fatta di workshop, di incontri con giovani che cercano inutilmente di imitarlo e di mostre fuori dal circuito culturale della fotografia italiana. ”Penso che la fotografia non sia solo lo studio di una realtà positiva, ma la ricerca di una verità ideale piena di suggestione, mistero e fantasia [...] Fotografare è possedere. un atto di conoscenza e di possesso profondo” [...] E con le sue immagini piene di vita, Franco Fontana aiuta anche noi a possedere quella luce che ogni luogo emana, a toccare il suo cielo, a sentire l’aria che, fresca, entra nei polmoni. E noi, con gioia, respiriamo con lui» (Gianluigi Colin, ”Corriere della Sera” 9/11/2004).