Giulio Giorello, ཿCorriere della Sera 5/11/2004;, 5 novembre 2004
Il calciobalilla, di cui la Val D’Aosta ospita in questi giorni il campionato del mondo, sarà presente come sport dimostrativo alle Olimpiadi di Pechino 2008
Il calciobalilla, di cui la Val D’Aosta ospita in questi giorni il campionato del mondo, sarà presente come sport dimostrativo alle Olimpiadi di Pechino 2008. Il filosofo Giulio Giorello: «Certo, i ”puristi” storceranno il naso. Già il calcio è la simulazione di un conflitto, e il calcio balilla non è altro che la simulazione di una simulazione. Perdipiù, si tratta di un ”modello” piuttosto semplice, quasi rozzo. Che ne è della mobilità dei ”giocatori”, della loro inventiva, dei complicati schemi di gioco cui il calcio, quello ”vero”, ci ha abituato? In realtà, ci sono anche qui: nella testa e nel polso dei giocatori (di solito due contro due). E ogni buona coppia sa cosa vuol dire coordinare i movimenti tra difesa e attacco. Infine si rivela essenziale la preparazione atletica, senza la quale non c’è prontezza di riflessi che possa reggere i ritmi di una vera competizione. Non mi stupisco che la promozione di questo passatempo a sport raggiunga il suo apice in contesto cinese. Proprio da quel grande Paese vengono tra i più abili giocatori di ping-pong, un tempo liquidato come pallido surrogato da tavolo del tennis, ma ormai disciplina sportiva a tutti gli effetti: con i suoi tornei, i suoi campioni, la sua valenza simbolica - forse una delle più interessanti metafore della politica economica della stessa Cina».