4 novembre 2004
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Bagger Mianne
• Nata (nato) a Copenaghen (Danimarca) il 25 dicembre 1966. Golfista. «[...] era nata maschio da papà Morten e da mamma Mette [...] E la passione per il golf si era insinuata in quella sua prima vita percorsa da profondi, complessi e crescenti turbamenti psicofisici. Si era insinuata al punto che nel 1992 giocava con un più che rispettabile handicap 4. ”Il mio problema grave ed esistenziale era costituito dal fatto che, già alle soglie dell’adolescenza, io mi sentivo donna. E allora...”. Allora Mianne fece la scelta terribile eppure risolutiva: al termine di un doloroso ciclo di cure, venne operata in Australia. Là, in quelle sale d’ospedale, nel 1995, nacque per una seconda vita la femmina Mianne. Che dal 2003 è una professionista del golf e che dal novembre 2004 ha la carta valida per partecipare [...] al Tour europeo delle donne. [...] prima transessuale ammessa nel circuito continentale, Mianne non è una delle golfiste più brave ma è di certo una delle più affascinanti. Bionda, occhi azzurri, silhouette filante sui suoi 176 centimetri di altezza, ama il roller blading, la musica, il cinema e la buona cucina. [...] ”Il sensazionalismo dei media mi ha profondamente ferito. Non capisco ancora oggi perché diventai protagonista di una specie di processo. Forse certi giornali esagerarono per la mentalità chiusa dei loro Paesi. A parte la mia terra d’origine, amo soprattutto la Svezia e l’Australia [...]» (Carlo Grandini, ”Corriere della Sera” 4/6/2005). «Prima transessuale a partecipare a un torneo professionistico femminile [...] si sente davvero donna. Non era di certo così a 8 anni, quand’aveva cominciato a frequentare i green in Danimarca; non lo era a 12, quand’era emigrata in Australia in cerca di libertà (protetta dai genitori); né lo era ancora a 28 quando pure aveva subito una prima operazione chirurgica per cambiare sesso e quindi un’altra, definitiva, nel ’95. Quand’era stata assalita da mille dubbi e s’era assentata per tre anni dal golf. E, comunque, al rientro, non l’aveva aiutata vincere per tre volte i campionati dilettanti dell’Australia del Sud, né fare capolino fra i pro a marzo [...] ha lottato davvero, Mianne, finché il Cio non le ha dato ragione rimuovendo gli ostacoli regolamentari: ”Facendo terapia ormonale perdi un sacco di muscoli e di forza in generale, e dopo l’operazione il risultato è permanente e irreversibile. Il taglio non è solo una questione concreta, ma anche astratta, perché in quell’operazione perdi molte altre cose e ne acquisisci tante altre con cui devi imparare a convivere. E, anche nel golf, per esempio, io ci provo eccome a tirare più forte, ma non ci riesco più. Sono cambiata [...] L’unico rimpianto è di non aver fatto prima l’operazione e non aver detto prima la cosa alla gente” [...] Il suo drive arriva a 220 metri, i suoi risultati non sono eclatanti [...] Due anni prima della seconda operazione ho fatto un trattamento ormonale per frenare la produzione di testosterone e aumentare quello di estrogeni. Che continuo tutt’ora: una pastiglia al giorno” [...]» (Vincenzo Martucci, ”Corriere della Sera” 4/11/2004).