James McKinley jr., The New York Times (inserto di Repubblica) 27/10/2004, 27 ottobre 2004
Tartarughe. Le tartarughe olive ridley sbarcano in questo periodo sulla spiaggia della Escobilla, in Messico, e depongono le uova
Tartarughe. Le tartarughe olive ridley sbarcano in questo periodo sulla spiaggia della Escobilla, in Messico, e depongono le uova. Ne arrivano a ondate di trecentomila per volta, ogni 28 giorni, quando c’è l’alta marea: ognuna scava un paio di nidi e lascia in ogni nido un centinaio di uova. Dei 30 milioni di nati teorici non ne sopravvive poi che l’1 per cento, cioè trecentomila. Tante, parrebbe. Ma la loro carne è buona e bracconieri e cacciatori di frodo le catturavano in massa, al punto che la specie era pressoché estinta. Il governo messicano pratica però da quindici anni una forte politica di protezione e almeno per le olive ridley il pericolo è scampato (per altre sei specie messicane, invece, sussiste). Il numero di tartarughe s’è oggi quadruplicato rispetto al 1990. A scuola è cresciuta una generazione che ha visto lo spettacolo dell’arrivo in massa e della posa e non sente più la tartaruga come una specie predabile. I turisti contribuiscono alla salvezza, perché lo sbarco delle trecentomila (da giugno a dicembre) giustifica weekend e settimane in albergo.