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 2004  novembre 01 Lunedì calendario

Macellari Fabio

• Sesto San Giovanni (Milano) 23 agosto 1974. Calciatore. Nel 2010/2011 alla Bobbiese (prima categoria piacentina). Ha giocato con Lecce, Cagliari, Inter, Bologna ecc., ebbe un po’ di notorietà per i flirt (uno con la Cristina che vinse la prima edizione del Grande Fratello) e per i problemi con la cocaina • «Una bella faccia da attore (“Da Al Pacino, mica robetta tipo Centovetrine: se ci riesco, rinasco a Hollywood...”) su un fisico da solido difensore esterno sinistro che ha attraversato l’Italia (Pro Sesto in C, Lecce, Inter, Bologna e Cagliari in A, oggi il Pavia in C1), pizzetto, capelli scompigliati dal gel, sguardo nero che molto ha sedotto e che una volta di troppo, da una sgualdrina che va con tutti, fu sedotto. Da lei, la cocaina. “A Bologna mi feci male al ginocchio, un brutto infortunio. È lì, purtroppo, che ho cominciato a fare qualche cazzata...”. È il vizietto del calcio, molti sanno ma nessuno ne parla. Bachini (Brescia) e Mutu (licenziato in tronco dal Chelsea) [...] Maradona il consumatore più famoso. [...] Chi è sospettato, glissa. Fabio Macellari, che in carriera non è mai risultato positivo, non si tira indietro. [...] “La cocaina è diffusa nel calcio proprio come lo è nelle città, nei paesi, in qualsiasi ambiente di lavoro. Il giocatore di calcio è un uomo come tutti, in più ha i soldi e certe conoscenze. Di brutti ceffi te ne girano intorno una marea: nelle discoteche, nei locali, alle inaugurazioni... Tutti ti cercano, tutti ti vogliono. Ti credi il re del mondo e ti lasci trasportare. E lei ti frega [...] E quando arrivi a farti beccare nel test della domenica, dopo la partita, significa che hai sbarellato, non ne hai più il controllo: ogni giorno è buono per tirare. Ti fa sentire più figo, ma intanto ti ammazza. E non serve a giocare meglio” [...] Il momento più buio è stato dopo Cagliari, quando Ventura (“Come un secondo padre per me”) lo mise fuori rosa per una bravata di troppo. [...] Ammette gli errori, tanti. “Mi rode per tutte le cagate che ho fatto in vita mia. Mi chiedo: Fabio, ma chi te l’ha fatto fare? Ricordo che Bruna Rossi, la psicologa dell’Inter, sosteneva che io e Blanc eravamo i più regolari, i più inquadrati. Mi dico: ma come ha fatto, quella persona lì, a fare tante cazzate?”. [...]» (Gaia Piccardi, “Corriere della Sera” 1/11/2004).