Varie, 28 ottobre 2004
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Ciller Tansu
• Istanbul (Turchia) 24 maggio 1946. Politico • «Da innamorati traditi, e quindi inferociti, molti uomini d’affari di Istanbul la liquidano ormai con una battuta tagliente: ”Mai un leader aveva fatto tanto male in così poco tempo. Il vostro Craxi, al confronto, è un’anima candida”. [...] giovane ed elegante economista - studi negli Stati Uniti - [...] aveva fatto sognare persino la Turchia più maschilista. La sua ascesa fino alla poltrona di premier era stata salutata come un ”miracolo politico”, prodotto dalla volontà europeista e filo occidentale del Paese. Pochi, però, avevano saputo individuare la straordinaria ambizione, la mancanza di scrupoli e l’avidità che si nascondevano dietro il sorriso di quella che era stata definita la ”Thatcher dei Balcani”. Pur di sposarla, il futuro marito aveva accettato la condizione imposta dal padre della sposa: portare il cognome della donna. Si è preso la rivincita, nel tempo, il signor Ozer Ciller, diventando il burattinaio della moglie. Una moglie che è stata capace di sedurre i leader del mondo occidentale con una promessa: ”Sostenendomi, eviterete di vedere gli estremisti islamici alle porte d’Europa”. Ma quando la stella di Tansu Ciller ha cominciato a offuscarsi, la spregiudicata signora, pur di restare al potere, ha accettato un patto proprio con coloro che aveva giurato di tenere lontano dal governo. In cambio, gli islamici di Necmettin Erbakan le hanno evitato imbarazzanti processi per corruzione, impedendo che le venisse tolta l’immunità parlamentare. Un banale incidente stradale [...] ha rivelato al mondo le pericolose amicizie fra uomini della Ciller ed esponenti della mafia. Da quel giorno, è cominciato il declino [...]» (’Sette” n. 3/1998).