T.S., La Stampa 23/10/04, 23 ottobre 2004
Gemelli. Grosse palle ricoperte di specchietti, pesanti 400 chili e con un diametro di 60 centimetri, sono state spedite in orbita intorno alla Terra da due fisici, l’italiano Ignazio Ciufolini, dell’università di Lecce, e l’americano Erricos Pavlis, dell’università del Maryland
Gemelli. Grosse palle ricoperte di specchietti, pesanti 400 chili e con un diametro di 60 centimetri, sono state spedite in orbita intorno alla Terra da due fisici, l’italiano Ignazio Ciufolini, dell’università di Lecce, e l’americano Erricos Pavlis, dell’università del Maryland. I due hanno poi bombardato gli specchietti con raggi laser e studiato il tempo impiegato dalla luce per tornare indietro. In questo modo hanno verificato che l’orbita varia di due metri l’anno. E’ importante? Sì, è importante perché dà ragione a una serie di equazioni di Einstein mai dimostrate sperimentalmente secondo le quali lo spazio-tempo viene deformato dalla rotazione di un corpo di grande massa. Si tratta di una deformazione debole, dato che il corpo in questione ruota a una velocità molto lontana da quella della luce e proprio per questo non si era mai riusciti a verificarla. Tra i paradossi provocati da questa deformazione dello spazio-tempo (nota come effetto Lense-Thirring) c’è quello dei gemelli. Di due gemelli, partiti in direzioni opposte dallo stesso punto della Terra, quello che cammina nel senso della rotazione risulterà, al momento dell’incontro col fratello dopo mezzo giro, un po’ più giovane dell’altro.