Fonti varie., 24 ottobre 2004
Anno I - Trentanovesima settimana 4-11/10 2004BIGLEY. Alla fine, come ci si aspettava, i guerriglieri iracheni hanno staccato la testa a Kenneth Bigley
Anno I - Trentanovesima settimana 4-11/10 2004
BIGLEY. Alla fine, come ci si aspettava, i guerriglieri iracheni hanno staccato la testa a Kenneth Bigley. La storia stava per concludersi con un imprevisto colpo di scena: il sessantaduenne ingegnere di Liverpool poche ora prima di essere ucciso era riuscito a scappare grazie alla complicità di uno dei carcerieri. Secondo i romantici le cose sono andate come in Buongiorno Notte di Bellocchio (Moro liberato dal buon cuore di una terrorista), in realtà sembra che il governo inglese avesse trovato qualcuno disposto a farsi corrompere. Comunque sia andata, il povero Bigley, stremato com’era, non ce l’ha fatta a raggiungere la strada e a chiedere aiuto, si è aggirato malfermo sulle gambe per le campagne deserte intorno a Latifya (trenta chilometri da Baghdad), infine è crollato sfinito vicino a una casa colonica dove i suoi carnefici l’hanno presto ritrovato.
SINAI. Il terrorismo globale ha messo a segno un nuovo importante attentato: questa volta è toccato all’Egitto, 200 chili d’esplosivo per distruggere alle 10 di giovedì sera l’Hilton di Taba, località turistica del Sinai molto amata dagli israeliani. Più di trenta le vittime, tra loro due sorelle di Dronero (Cuneo), Jessica e Sabrina Rinaudo: la prima, 20 anni, faceva la parrucchiera, l’altra, 22, la commessa. Avevano approfittato di un pacchetto ”tutto compreso” da 665 euro, i risparmi di un anno. Secondo gli investigatori l’attentato è opera di una joint venture tra Al Qaeda ed elementi provenienti dalle fazioni islamiche palestinesi (Hamas e Jihad). Stati Uniti, Inghilterra e Germania hanno subito invitato i propri connazionali a non frequentare la costa occidentale del Mar Rosso. I turisti italiani invece non si sono fatti spaventare: su 200 attesi per il week end al villaggio Reef Oasis di Sharm el-Sheikh, hanno disdetto solo in 15.
TURCHIA. L’Ue ha detto un "sì qualificato" (vuol dire a grande maggioranza ma non all’unanimità) all’apertura dei negoziati per l’ammissione della Turchia. Molti commissari hanno però espresso perplessità imponendo varie condizioni e cautele: insomma, il semaforo è giallo, non verde.
BOMBE. Altri attentati esplosivi avvenuti durante la settimana: giovedì notte a un raduno di radicali sunniti presso Multan, nel Pakistan centrale (una quarantina di morti e un centinaio di feriti), venerdì mattina alle cinque davanti all’ambasciata indonesiana di Parigi (una decina di feriti leggeri), domenica mattina alle sette davanti al ministero del Petrolio iracheno e alla caserma della polizia in Palestine Street, a Baghdad (più di dieci morti e una quindicina di feriti), domenica mattina davanti all’ingresso di una moschea sciita a Lahore, sempre Pakistan (cinque morti e sette feriti).
AFGHANISTAN. Dodici milioni d’afghani hanno partecipato alle elezioni presidenziali. Per la prima volta nella storia del paese hanno potuto esprimere la loro preferenza anche le donne (che avevano pure una candidata). I signori della guerra, certi della vittoria di Karzai, hanno subito preso a parlare di brogli e tessere elettorali vendute al mercato. Per evitare che la gente votasse più volte, gli addetti ai seggi marchiavano loro le mani con un inchiostro blu garantito sette giorni, ma sembra bastasse un po’ d’acqua e sapone per rimuovere ogni traccia e presentarsi illibati ad un altro seggio. Secondo il comitato misto di osservatori internazionali (Fepa) le elezioni sono state comunque "valide e legittime".
STATI UNITI. Secondo gli esperti sono finiti in parità i duelli tv Bush-Kerry (venerdì a St. Louis, Missouri) e Cheney-Edwards (martedì a Cleveland, Ohio). Alan Schroeder, autore di Dibattiti presidenziali, ha spiegato che in quei faccia a faccia "non conta quel che si dice - tanto si sa già - quanto il modo in cui si appare in televisione, i segnali invisibili che si mandano ai telespettatori, la fiducia che si trasmette. un modo, per gli elettori, per sapere come reagirebbero i candidati in una situazione di crisi alla Casa Bianca". Molti italiani (ad esempio Gianni Riotta sul ”Corriere della Sera”) sono comunque rimasti affascinati e vorrebbero vedere qualcosa di simile anche da noi. Jader Jacobelli, volto storico delle nostre tribune elettorali, ha fatto notare che Jim Lehrer, il giornalista americano che da anni dirige le sfide tra i candidati alla Casa Bianca, non vota dal 1964, il che dovrebbe garantirne l’imparzialità.
CAMBOGIA. L’ottantaduenne re Sihanouk di Cambogia ha annunciato le sue dimissioni. Eletto a vita nel 1993 quando il Paese tornò regno (ma era già stato sul trono dal 1941 al 1955), teme che se la questione della successione fosse decisa dopo la sua morte si potrebbe scatenare una lotta fratricida come quella che undici anni fa lo convinse a prendere il potere. Che si tratti di un tipo pragmatico non ci sono dubbi: pur di sconfiggere i vietnamiti, nel 1979 non esitò ad allearsi con Pol Pot che, non contento di averlo tenuto tre anni in prigione, gli aveva pure ammazzato cinque figli.
PAPA. "Il comunismo era un male necessario": così i titoli dei giornali hanno sintetizzato le anticipazioni dei concetti espressi da Giovanni Paolo II in Memoria e identità, secondo il Vaticano "un magnifico affresco sugli eventi della nostra storia". Da notare che il libro uscirà nei premi mesi del 2005 edito questa volta da Rizzoli invece di Mondadori. Come mai questo cambio? "Un ragionevole criterio di alternanza tra grandi editori", ha spiegato il portavoce Joaquín Navarro-Valls.
LIBIA. Gli italiani cacciati dopo la rivoluzione del 1970 potranno tornare in Libia: "Questo è lo spirito di collaborazione e di pace che deve prevalere tra i popoli del Mediterraneo", ha detto Gheddafi dopo aver chiesto davanti a Berlusconi l’approvazione del Congresso del Popolo. Pochi tra i 20.000 emigrati di terza generazione che all’epoca furono costretti a lasciare l’Africa pensano di approfittare dell’occasione concessa loro dal Colonnello.
BUTTIGLIONE. L’audizione davanti alla commissione giuridica ha messo in pericolo la nomina a commissario di Rocco Buttiglione (che per far colpo aveva risposto in cinque lingue). In particolare hanno suscitato perplessità le sue dichiarazioni su famiglia, omosessualità e distinzione tra morale e legge: testimoni raccontano che quando si è messo a parlare del concetto latino di matrimonio come protezione della madre alcune bionde eurodeputate scandinave hanno preso a sganasciarsi dalle risate sotto i banchi.
PETROLIO. Venerdì il Brent stava a 49,65 dollari il barile, il Light Crude americano addirittura a 53,40. Sui giornali si comincia a parlare di quota 60. Per contrastare l’emergenza, il ministro Lunardi pensa di incentivare l’acquisto di auto che inquinano e consumano meno. Alle brutte, si prospetta un revival dell’austerità anni Settanta (targhe alterne).
GENI. Le grandi corporation americane, Microsoft in testa, hanno aperto la caccia a un diciannovenne serbo di nome Marko Tasic: membro del ”Mensa”, l’organizzazione che raccoglie le persone con il quoziente intellettivo più alto, ha ottenuto da un’azienda della sua città (Leskovac) una borsa di studio da 10.000 dollari per iscriversi ad un corso del New York Institute Technology. Visto con che facilità aveva affrontato il test d’ammissione, i docenti americani hanno deciso di sottoporlo ad altre prove. Risultato: in sei giorni ha superato l’esame di laurea ed ha preso un dottorato.
CANI. Stufi di trovare ogni mattina i cani fuori dalle gabbie, i responsabili della ”Bettersea Dog House” di Londra hanno deciso di installare un sistema di telecamere a circuito chiuso per scoprire chi fosse il responsabile: si trattava di Red, un lurcher di tre anni che dopo aver imparato ad aprire le porte usando naso e denti aveva preso l’abitudine di liberare i ”colleghi” per invitarli a festosi banchetti notturni.
MOTORI. Michael Schumacher ha vinto a Suzuka un Gp del Giappone disturbato prima da una scossa di terremoto ("ho pensato fosse la fine", ha detto Barrichello), poi da un tifone che ha rinviato a domenica mattina l’assegnazione della pole ("sul bagnato sono forte, ma è meglio non esagerare" ha scherzato il tedesco). Quanto alle moto, Valentino Rossi ha vinto il Gp di Malesia portando a 30 punti il vantaggio sull’odiato Gibernau (settimo), moltissime le probabilità che conquisti il titolo già domenica sul circuito australiano di Phillip Island. Da antologia la scenetta al termine della gara, quando il pilota della Yamaha ha preso in mano uno spazzolone e ripetuto il gesto punito dai giudici in Qatar. Non bastasse, è andato in sala stampa indossando una t-shirt con la scritta "Impresa di pulizie la rapida. Specializzati nella pulizia di pozzi neri e griglie di partenza, servizi notturni, tutto in sei secondi". "Pura arte pop", ha commentato ”Repubblica”.
CALCIO. Al ”processo doping” contro la Juve, l’avvocato Chiappero ha battibeccato a lungo col perito del giudice Casalbore, poi s’è levato la toga ed è uscito dall’aula. Il giudice ha nominato un difensore d’ufficio e rinviato all’udienza del 15 ottobre. Intanto Arsene Wenger, allenatore dell’Arsenal, ha detto che in passato alcuni stranieri della sua squadra arrivarono con valori nel sangue tanto sballati da far pensare che avessero fatto abbondante uso d’Epo: pochi l’hanno scritto, ma tutti hanno subito pensato al francese Henry, che nel 1999 arrivò a Londra proveniente da Torino.
BLACK OUT. Mercoledì e giovedì ripetuti guasti ai gruppi di continuità elettrica hanno mandato in tilt l’aeroporto di Linate: 400 i voli annullati, le compagnie aeree parlano di danni per 20 milioni di euro.
NOBEL. Il Nobel per la pace è andato alla kenyana Wangari Maathai, un’ecologista famosa perché per contrastare il degrado ambientale del suo Paese pianta alberi a tutto spiano. Polemiche perché appena ricevuto il premio ha fatto sapere che secondo lei l’Aids non viene dalle scimmie ma da qualche laboratorio per la guerra batteriologica. Perplessità anche sul Nobel per la letteratura assegnato alla femminista austriaca Elfriede Jelinek: i suoi libri non hanno mai raggiunto le 2000 copie (molti di più quelli che hanno visto il film di Haneke tratto da La pianista), secondo il regista Claus Peymanndice "è la Cassandra della letteratura moderna, vede arrivare il terribile ma nessuno le crede".
CALCIO/2. Prima sconfitta degli azzurri nella corsa al mondiale 2006: lo 0-1 subito in Slovenia il 9 ottobre è tutto sommato immeritato, ma la stampa comincia a contestare le decisioni di Lippi, che aveva schierato tra i titolari l’inesperto Esposito (appena 5 presenze in serie A con il neopromosso Cagliari), tra l’altro cambiandogli la fascia (a sinistra invece che a destra come fa di solito). Risultato: è stato il peggiore in campo ("il triplo carpiato non è riuscito", ha scritto Gianni Mura). La Fifa ha reso note le 35 nomination per il World Player 2004: ci sono tre italiani (Buffon, Nesta e Maldini) ma fa scalpore soprattutto l’esclusione di Totti, in molti dicono che contro il capitano della Roma c’è ormai una persecuzione internazionale. Cassanata della settimana: quando Sturba (un carneade che gioca solo negli allenamenti) ha sbagliato il secondo passaggio di fila nell’amichevole contro i dilettanti del Tivoli, l’attaccante barese ha perso la pazienza ed ha abbandonato il campo tra lo sconcerto di compagni e avversari.