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 2004  ottobre 24 Domenica calendario

Anno I - Trentottesima puntataBambini. La mattina di giovedì 31 settembre tre autobombe sono esplose nel quartiere Al Amel di Bagdad, proprio nel punto in cui stava per cominciare la festa per l’inaugurazione del nuovo acquedotto, rimesso in funzione dagli americani e capace di ridare l’acqua a una città tormentata finora dal razionamento

Anno I - Trentottesima puntata

Bambini. La mattina di giovedì 31 settembre tre autobombe sono esplose nel quartiere Al Amel di Bagdad, proprio nel punto in cui stava per cominciare la festa per l’inaugurazione del nuovo acquedotto, rimesso in funzione dagli americani e capace di ridare l’acqua a una città tormentata finora dal razionamento. Per l’occasione, le scuole erano state chiuse e molti bambini erano stati portati dalle maestre a vedere il momento emozionante in cui si aprono i rubinetti. Trentaquattro di questi bambini sono morti nell’esplosione, altre 140 persone sono state ferite. Le auto erano state parcheggiate in modo da rendere molto difficile sia la fuga che l’arrivo dei soccorritori. L’attentato è stato rivendicato da al Zarkawi.

Simone. Verso le sette di sera di martedì 28 settembre, le due Simone sono tornate libere, a Baghdad, città da cui i rapitori non le hanno mai spostate. Poche ore dopo sono arrivate a Roma, sorridenti e bene in salute, vestite di una disdasha che le copriva fino ai sandali e attese da centinaia di giornalisti. Il merito della liberazione va soprattutto - a quanto è dato capire - alla prudente tessitura diplomatica di Gianni Letta e all’esperienza del presidente della Croce Rossa, Maurizio Scelli. Le due Simone, però, nelle dichiarazioni del primo giorno hanno ringraziato della loro liberazione il popolo musulmano e lodato i rapitori, meritevoli di aver spiegato loro i princìpi del Corano e di non aver fatto mancare il sapone. Non una parola su governo e Croce rossa né sugli ostaggi sgozzati e neanche su quelli ancora nelle mani del terrorismo iracheno (tra questi i due reporter francesi e l’inglese che Zarkawi ha fatto vedere chiuso in gabbia). Sdegno di tutta la stampa filogovernativa e imbarazzata correzione, il giorno dopo, delle due ragazze: ringraziamo il governo, ringraziamo la Croce rossa, ringraziamo l’opposizione, ecc. Le due hanno detto di voler tornare in Iraq, di condannare il terrorismo ma non la resistenza irachena, e che gli americani si devono ritirare. Formidabile, per loro, il risultato mediatico: sono finite anche sulla copertina di Time con la scritta "European Heroes".

Fini. Fini ha detto che, quando gli iracheni avranno votato per il loro Parlamento (presumibilmente a gennaio), allora l’Italia potrà pensare di ritirare le truppe dall’Iraq. Questa dichiarazione potrebbe essere l’inizio di un nuovo tentativo, da parte degli alleati di Forza Italia, di smarcarsi o almeno di distinguersi da Berlusconi (l’anno prossimo si vota per le regionali). Berlusconi è apparso piuttosto seccato.

Bush-Kerry. Secondo Newsweek, dopo il confronto televisivo di giovedi 30 settembre (il primo sui tre previsti), Kerry è in vantaggio su Bush di 3 punti (49 a 46). Tra quelli che hanno visto il programma, il 61 per cento ha fatto vincere Kerry, il 19 Bush.

Clandestini. Nonostante Gheddafi abbia ottenuto il suo scopo (fine dell’embargo), i clandestini libici continuano a sbarcare a Lampedusa. La settimana scorsa ne sono arrivati più di 1500 e il centro d’accoglienza dell’isola - attrezzato per ospitarne 200 - domenica ne aveva in carico 1257. Il governo però adesso li rimpatria immediatamente, grazie a un accordo sottoscritto con lo stesso Gheddafi: la settimana scorsa tre aerei di linea ne hanno riportati in Libia 300, che erano appena arrivati. Il metodo del rimpatrio seduta stante non piace ai Ds, che hanno chiesto chiarimenti.

Parmalat. Quelli di Parmalat sono tornati liberi e martedì 5 ottobre è cominciato il processo che li riguarda. Tanzi, uscito lunedì 27 settembre, è andato a prendere la nipotina a scuola. Tonna ha rilasciato un’intervista al Corriere in cui dice che non ha rubato, che la colpa è tutta di Tanzi e che cerca lavoro. "Posso fare di tutto, dal portiere al dirigente. Non il cuoco, ma quasi".

Finanziaria. La nuova finanziaria, presentata mercoledì 29 settembre, si propone di togliere dalle tasche degli italiani - in un modo o nell’altro - 24 miliardi. Le parti più significative riguardano un tetto alla spesa del 2 per cento; un nuovo concordato fiscale valido per tre anni; un tetto di 7,9 miliardi ai pagamenti per il Sud, le grandi opere e gli incentivi alle imprese; un budget di 88,2 miliardi per la Sanità; sanatoria e lotta agli affitti in nero, assicurazione anti-calamità obbligatoria per i possessori di case. Finora non è piaciuta a nessuno, l’hanno attaccata gli industriali, i sindacati, il presidente della Camera Casini e quelli del "Foglio". Tagli alle tasse non ce ne sono, ma Berlusconi continua a promettere che li farà l’anno prossimo.

Inflazione. L’inflazione è in calo, 2,1% a settembre contro il 2,3 di agosto. Costerebbero di meno soprattutto gli alimentari e i trasporti. Gli economisti non ci vedono un segno per forza buono: i prezzi sono scesi - dicono - soprattutto perché le famiglie non comprano più come un tempo.

Petrolio. Il barile di petrolio ha raggiunto la scorsa settimana i 50 dollari e se nei prossimi sei mesi questo prezzo non dovesse scendere, sarebbe in pericolo la ripresa europea (che tutti dànno, finalmente, per cominciata).

Kyoto. La Russia aderirà al protocollo di Kyoto, quel patto, sottoscritto nel 1997 da 125 paesi, che si propone di limitare l’emissione di gas inquinanti (cioè i gas che provocano il surriscaldamento del pianeta e l’effetto serra). Perché il protocollo entrasse davvero in funzione, occorreva che a sottoscriverlo fosse un numero di paesi responsabili di almeno il 55 per cento delle emissioni totali. Poiché Bush nel 2001 aveva ritirato gli Stati Uniti, i paesi finora sottoscrittori non rappresentavano che il 44,2 per cento delle emissioni. Con la Russia si arriva al 61,6 e il protocollo entra in funzione. Putin ci guadagnerà perché, a legge approvata, la Russia potrà vendere ai paesi meno virtuosi i suoi crediti ecologici in eccesso, ricavando un utile di 5 miliardi di euro. L’adesione al patto va politicamente letta nel senso di un ulteriore raffreddamento nei rapporti con gli Stati Uniti e di un ulteriore avvicinamento all’Unione Europea, tutta compattamente pro-Kyoto.

Treni. A prendere il treno senza biglietto o senza convalidarlo si pagheranno - dal 1° novembre - non più 8 euro di multa, ma 25 e senza più diritto alle eventuali riduzioni. Le Ferrovie dicono che in questo modo si limiteranno i danni prodotti dai furbi che salgono a bordo e la fanno franca tutte le volte che il controllore non passa. Questo comportamento - diffuso soprattutto sui convogli locali - costa all’azienda 131 milioni l’anno, il 6 per cento degli incassi. Proteste generalizzate ("ci sono poche biglietterie", "perché avete tagliato del 10 per cento i controllori?", ecc.).

Referendum. Per i vari referendum che si propongono di abolire o di modificare la legge sulla fecondazione assistita sono state raccolte e già consegnate alla Cassazione quattro milioni di firme. anche già cominciata la solita polemica che precede tutti i referendum: una parte di quelli a cui non piace la legge si è dichiarata pronta a sostenere una revisione parlamentare che eviti il voto e la prevedibile spaccatura del Paese (Giuliano Amato, cattolici). A questi si oppongono sdegnati tutti quelli (radicali, Bertinotti ecc.) che reclamano il diritto dei cittadini a esprimersi. Un sondaggio di Renato Mannheimer mostra che già ora più del 50 per cento degli italiani sa di che cosa stiamo parlando.

Nonno. Il giorno in cui Berlusconi compiva 68 anni (29 settembre) è nato il secondo figlio di sua figlia Marina, vicepresidente Mediaset e presidente Mondadori, e del suo compagno Maurizio Vanadia, primo ballerino della Scala. Il bambino, pieno di capelli e pesante tre chili, si chiamerà Silvio. Marina ha rassicurato tutti: "Beh, il cognome sarà diverso".

Avedon. Richard Avedon, grande fotografo di moda e grande ritrattista, è morto venerdì 1° ottobre in un ospedale di San Antonio, Texas, dove era stato ricoverato per un’emorragia cerebrale. Pochi mesi fa Benedetta Barzini gli aveva offerto la laurea honoris causa di Urbino e lui aveva risposto: "No, non ci vengo, dei miei meriti non m’importa niente. Devo organizzare il mio archivio prima che diventi buio". Sua frase celebre: "Tutte le fotografie sono accurate, ma nessuna è vera".

Valentino. Nel motomondiale, Gibernau è in rimonta e sta a 14 punti da Valentino Rossi (sempre primo). A Losail, nel Qatar, Valentino è caduto al sesto giro, dopo aver rimontato in modo spettacolare dall’ultima alla quarta posizione. Poi Gibernau ha vinto prendendosi 25 punti. Come mai Valentino è partito dall’ultima posizione? Perché i suoi meccanici hanno ripulito, la sera prima della corsa, la sua casella di partenza, cosa che non si può fare. La Honda ha denunciato il misfatto e Valentino è stato retrocesso all’ultimo posto. Ha detto che, finalmente, ha trovato una scusa per non rivolgere più la parola al suo rivale.

Immergersi. Gianluca Genoni, 36 anni, di Busto Arsizio, ha stabilito nel mare di Chiavari il nuovo record mondiale di immersione in assetto variabile (significa che si va giù aiutati da una zavorra di trenta chili). 133 metri di profondità e tre minuti e 22 secondi senza respirare. Quest’ultimo dato è meno impressionante di quel che sembra: Genoni ha un record personale di permanenza sott’acqua in apnea (stando immobile) di dodici minuti e 34 secondi.

Denise. A Fiumicino sono stati affissi un po’ dappertutto manifesti della piccola Denise Pipitone scomparsa il 1° settembre e di cui non si hanno da allora notizie credibili. La faccia della bambina appare anche sui monitor che indicano gli arrivi e le partenze dei voli. Intanto la mamma - secondo gli inquirenti il vero bersaglio del sequestro - è andata a Domenica In nella speranza che questo serva a qualcosa. Il procuratore Sciuto, che sta al vertice dell’inchiesta, continua a dire che Denise è viva e non può essere lontana da Mazara. In una telefonata anonima arrivata a casa Pipitone la settimana scorsa una voce camuffata ha detto: "Non piangete, la bambina tornerà presto a casa". Di telefonate come questa però finora ne sono arrivate decine.