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 2004  ottobre 24 Domenica calendario

Lobo Ildo

• Nato a Pedra de Lume (Capo Verde) il 25 novembre 1953, morto a Praia (Capo Verde) il 20 ottobre 2004. Cantante. «Venerato come e più di Cesaria Evora per quello che la sua voce stava dando alla musica dell’arcipelago africano [...] era un esempio da manuale di come la morna, il genere più diffuso ed esportato della musica capoverdiana, è andata evolvendosi in circa un secolo di storia, combinando struggenti sentimenti e risolute convinzioni etiche. Ma la sua rilevanza ”nazionale” matura a partire dal 1973, quando nascono Os Tubarões (Gli Squali), naturale propaggine sonora della lotta per l’indipendenza dal Portogallo guidata da Amilcar Cabral (assassinato nel gennaio di quello stesso anno). Per celebrare la vittoria il cantante sarà tra quelli che urleranno, in creolo, Labanta braço! Nu grita liberdadi! (’In alto le braccia, gridiamo libertà”). Internazionalista (Ask Xanana, pensando a Timor Est) e panafricanista (Patrice Lumumba, Djionsinho Cabral), la stessa voce dà lustro e prospettiva ai versi del poeta marxista Renato Cardoso (Alto Cutelo), ribadendo l’alleanza tra morna e la nobile tradizione letteraria locale. così che Os Tubarões diventano portabandiera governativi, non proprio un’orchestra nazionale sul modello propagandistico di quelle create in Guinea o in Mali, ma quasi. Mentre i Mendes Brothers si riciciclano negli Usa come gruppo disco, loro danno un senso diverso alle acconciature afro non solo restando. Nella fusion elettrica e indignata di Os Tubarões, a metà tra canzone di protesta e morna balada, c’è per la prima volta il recupero simbolico delle tradizioni dell’isola di Santiago, il contributo più scomodo all’identità nazionale per il suo retaggio africano e irredentista. Rituali come la tabanka e musiche come il funana, oggetto della repressione coloniale, rialzano la testa anche così. Ce n’è abbastanza per subire il contrappasso all’inizio degli anni ’90, quando il Paicv, il partito fondato da Cabral, perde le elezioni (già, anche i rivoluzionari votano e fanno votare). Il potere passa alla destra e Os Tubarões si eclissano. O meglio, tornano alle professioni che gli davano da vivere anche all’apice del successo. Ildo Lobo, doganiere, prende in mano il proprio destino e riconsidera la faccenda. [...] il nuovo cambio al potere gli ha fruttato un passaporto diplomatico, ma il successo dei due dischi incisi come solista esplode in tempi non sospetti. la robusta dolcezza del suo timbro pieno, senza riserve, sontuoso sui tempi lenti, drammatico e raffinato. il modo in cui una ballata come Nha Segredo arriva al cuore non per la via più diretta, ma con un labirintico sviluppo armonico. O la serenità con cui in Nha Testamento rifiuta l’amarezza della morte per cantare ”la gioia di una vita vissuta”. Con un soffio era capace di riportare tutti gli emigrati a casa, curando omeopaticamente gli attacchi fulminanti di sodade (più che una semplice nostalgia, un sentimento collettivo). [...]» (Marco Boccitto, ”il manifesto” 23/10/2004).