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 2004  ottobre 23 Sabato calendario

BRUNO

BRUNO Donato Noci (Bari) 26 novembre 1948. Politico. Eletto alla Camera nel 1996, 2001, 2006, 2006 (Forza Italia, Pdl) • « uno dei tanti avvocati che militano in Forza Italia, ma è uno dei pochi a non essere avvocato di Silvio Berlusconi. Donato Bruno, insomma, non fa parte di quella schiera di esìmi principi del foro che – come sospira spesso il Cavaliere – ”in questi anni mi sono costati cinquecento miliardi”. Nel Palazzo lo additano come uno dei massimi esponenti dell’ala previtiana. [...] dicono sia schietto e solido il rapporto tra il premier e l’avvocato che non è mai stato suo avvocato. Fin da quando si conobbero nel ”78, e Bruno curava gli interessi di un amico d’affari del Cavaliere per un’operazione immobiliare a Roma. Nel ”96 fu Berlusconi a chiedergli di tenersi pronto a difendere i suoi interessi politici, siccome Antonio Maccanico sembrava dovesse guidare un governo bipartisan per le riforme: ”Vorrei facessi il sottosegretario”. Invece si andò alle urne, l’Ulivo vinse e il legale divenne deputato di opposizione. Dopo il successo del Duemilauno il premier gli ha affidato alcuni tra i casi politici e parlamentari più spinosi. Fu lui a guidare la commissione d’indagine sui tragici eventi del G8 di Genova, ”e non avete idea – raccontò poi agli amici – delle attenzioni che ricevetti da tutti gli organi dello Stato”. Lo chiamano ”The Voice” per quell’impostazione baritonale che ricorda tanto Sandro Ciotti, lo accostano a Gianni Letta per il modo in cui si dispone alla trattativa. [...] Berlusconi a volte usa il suo studio romano di via Veneto per incontri riservati. Quando nella Rai di Antonio Baldassarre si accese lo scontro tra i rappresentanti del Polo nel cda, il premier volle conoscere il centrista Marco Staderini: ”Dovete lavorare in armonia, basta con ”ste liti”. Bruno era lì, a far gli onori di casa. Per stemperare la tensione, votato com’è al sorriso, appena vide Letta avvolto in un impermeabile bianco decise di rompere il gelo con una delle sue battute: ”Ah, c’è anche il tenente Sheridan”. Ma i modi concilianti non ingannino, perché nella professione quanto in politica sa essere implacabile. ”The Voice” è anche conosciuto come ”lo squalo”. Per lui la legge Cirami non andava modificata: ”Cambiarla non ha senso. Meglio fermarsi”. Non lo ascoltarono. [...]» (Francesco Verderami, ”Corriere della Sera” 23/10/2004).