16 ottobre 2004
Tags : Lev Abramovich. Dodin
Dodin LevAbramovich
• Nato a Novokuznetsk (Russia) il 14 maggio 1944. Regista. «Regista acclamato dalle platee russe ed europee per l’emozionante coralità dei suoi lavori, capace di accentuare una malinconia sociale e una crisi dell’individuo tanto adottando i contemporanei Alexander Galin e Brian Friel quanto Anton Cechov, come pure la letteratura di Fiodor Abramov o quella di Dostoevski [...]» (Rodolfo Di Giammarca, ”la Repubblica” 16/10/2004). «Nel 1966 si diploma all’Istituto del teatro di Leningrado e lavora come assistente alla regia in molti teatri, anche di Mosca, segnalandosi come uno dei più interessanti talenti della giovane generazione. Nel 1973 firma la sua prima regia al Teatro dei giovani spettatori di Leningrado: Con i propri ci si arrangia di Ostrovskij. A partire dal 1975 lavora al Piccolo Teatro di Leningrado, prima come regista e poi, a partire dal 1990, anche come direttore artistico. al Piccolo che crea i suoi spettacoli più noti, allevando una compagnia affiatatissima di giovani attori: la regia di La casa , riduzione di un romanzo di F. Abramov (1980), viene definita ”un evento teatrale di importanza nazionale”. Sempre da un romanzo di Abramov è tratto un altro spettacolo, acclamato dalle platee russe ed europee e più volte premiato: Fratelli e sorelle (1985), dove vengono raccontate le vicende degli abitanti di un villaggio, dal dopoguerra all’inizio dell’era krusceviana, con emozionante coralità. Del 1986 è Il padrone delle mosche da William Golding, del 1987 Stelle al mattino di A. Galin, del 1988 Il vecchio, riduzione dal racconto di J. Trifonov. Altri tre spettacoli, con molti elementi sperimentali e soluzioni registiche originali, hanno fatto il giro d’Europa riscuotendo enormi consensi: Gaudeamus (1990), basato su un testo di S. Kaledin; I demoni (1992), dal romanzo di Dostoevskij; Claustrophobia (1994), riduzione da vari racconti di V. Sorokin, V. Erofeev, M. Charitonova. [...]» (Dizionario dello Spettacolo del ’900, a cura di Felice Cappa e Piero Gelli, Baldini&Castoldi 1998).