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 2004  ottobre 14 Giovedì calendario

Bachini Jonathan

• Livorno 5 giugno 1975. Ex calciatore. Due presenze in nazionale. Cominciò nel 1992 con l’Udinese, che nel 1994 lo mandò a crescere con l’Alessandria (C1). L’anno successivo fu girato alla Juve Stabia (C1), poi passò al Lecce in B. L’esordio in A lo fece con l’Udinese, il 31 agosto 1997 (Udinese-Fiorentina 2-3). Poi nel 1999-2000 arrivò la chance-Juve. A gennaio 2001, venne ceduto al Brescia. Dopo una brevissima parentesi a Parma, dal settembre 2001 fu al Brescia. Positivo alla cocaina il 22 settembre del 2003 al termine di Brescia-Lazio, subì una squalifica di un anno. Tornato a giocare col Siena, incappò in una nuova positività al termine del match con la Lazio del 4 dicembre 2005 e fu squalificato a vita • «Acquistato dalla Juve dopo due splendidi campionati con l’Udinese, Bachini ha vestito la maglia bianconera solo 13 volte: nel gennaio 2001 il trasferimento in prestito al Brescia (20 presenze, 2 gol), poi il ritorno a Torino per essere subito ”girato” a Parma, dove ha giocato una sola partita. Poi ha chiesto di tornare a Brescia, giusto in tempo per scendere in campo da avversario al Tardini (23 settembre 2001, titolare nel primo tempo, sostituito da Esposito nella ripresa). Il martedì successivo l’imprevisto: ”Bachini venne da me e mi disse che era stanco e aveva la febbre – ha raccontato il medico sociale del Brescia Ernesto Alicicco ”. Altri segnali non riconducibili a una normale influenza mi consigliarono di effettuare le analisi del sangue e, attraverso quelle, scoprii una grave intossicazione alimentare”. Tanto grave da richiedere il ricovero in una clinica americana, la stessa in cui nel 2000 fu curato per epatite Stephen Appiah. ”Abbiamo mandato Bachini a Chicago per l’alta specializzazione nella cura del fegato della clinica diretta dal professor Ventil e per fargli cambiare ambiente – spiegò Alicicco ”. In una realtà tanto diversa Jonathan ha avuto meno distrazioni e non ha avuto la tentazione di tornare in campo prima del dovuto, seguendo al meglio i precetti base della cura: dieta e riposo. Perché da queste malattie si esce solo così”. ”Non ho avuto l’epatite né altre malattie strane – tuonò Bachini per scacciare le illazioni che circolavano sul suo conto ”: semplicemente, ho mangiato pesce crudo e a distanza di un certo tempo mi sono ritrovato con valori epatici alterati. Riconosco un po’ di leggerezza: dovevo sapere che mangiando certi prodotti si corrono rischi. Ma ormai è inutile piangere sul latte versato. Purtroppo, la malattia mi ha impedito di allenarmi per due mesi e mezzo: ho iniziato un programma di lavoro a San Francisco e lo sto proseguendo in Italia. Appena i valori del fegato saranno a posto tornerò in campo”. L’incubo è finito il 17 marzo 2002, contro la Lazio: Bachini gioca e procura un rigore. E due domeniche più tardi torna al gol (contro l’Udinese), impresa bissata il 5 maggio nella partita-salvezza con il Bologna. Nel 2003 nuova stagione e nuovo stop: il 23 febbraio Bachini si rompe il legamento del ginocchio destro. E perde altri 5 mesi. Rientrerà il 29 luglio nell’Intertoto, contro il Villarreal. Per infortunarsi di nuovo. Il 5 ottobre l’ennesima ripartenza: 6 minuti contro il Lecce. Il 18 la prima partita da titolare, contro l’Inter (2-2). Ora la cocaina [...]» (Marco Bencivenga, ”La Gazzetta dello Sport” 14/10/2004).