Gianluca Moresco, ཿla Repubblica 12/10/2004;, 12 ottobre 2004
Il cardinale romanista Fiorenzo Angelini, prefetto emerito del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, è intervenuto al programma ”Non solo sport” di Radio Vaticana per dire che in nazionale vanno solo i raccomandati: «Avere dei giocatori della propria squadra che vanno in nazionale è un po’ come avere un nastrino di guerra
Il cardinale romanista Fiorenzo Angelini, prefetto emerito del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, è intervenuto al programma ”Non solo sport” di Radio Vaticana per dire che in nazionale vanno solo i raccomandati: «Avere dei giocatori della propria squadra che vanno in nazionale è un po’ come avere un nastrino di guerra. Ne aumenta il prestigio e anche il valore. Dal momento che i giocatori valgono centinaia di milioni, determinate decisioni incidono e portano un danno a un gioco che viene alterato, fino a non essere più una realtà oggettiva». Critiche anche per Galliani, che non dovrebbe essere rieletto presidente della Lega («Serve un avvicendamento») e per come Lippi fa giocare Totti («se certi giocatori manovrassero in posizione più avanzata, allora potrebbero anche segnare»), preoccupazione per Cassano («Bisogna trovare una persona che lo faccia ragionare»).