Gian Maria Aliberti Gerbotto, "Vanity Fair" 14/10/2004, p. 64., 14 ottobre 2004
Antonella Elia ricorda la volta che decise di amoreggiare in auto: «Sarà stata la bellezza del luogo, il dolce panorama delle campagne di saturnia o il grande caldo
Antonella Elia ricorda la volta che decise di amoreggiare in auto: «Sarà stata la bellezza del luogo, il dolce panorama delle campagne di saturnia o il grande caldo. Fatto sta che io e il mio ragazzo siamo stati rapiti da un raptus amoroso. Tanto che abbiamo deciso di fare l’amore lì, in macchina, come due adolescenti, su quella stradina che a noi sembrava isolatissima. Peccato che, appena spogliati, siano arrivate tutte le macchine di questo mondo. Ricordo ancora la faccia del mio ragazzo che, completamente nudo, ha dovuto farsi almeno 100 metri in retromarcia, perché stavamo bloccando il traffico e i clacson suonavano all’impazzata. Tutto questo mentre io me ne stavo inginocchiata ai piedi del sedile anteriore sperando che nessuno mi vedesse. Che incubo!».