Varie, 6 ottobre 2004
FACCHINETTI
FACCHINETTI Alessandra Bergamo 2 giugno 1972. Stilista. Direttore creativo per le collezioni donna di Valentino (debutto alle sfilate di marzo 2008). Dal 2004 al 2006 a capo di Gucci • «[…] Primogenita di Roby Facchinetti dei Pooh e sorella prediletta del cantante dj Francesco. […] due sole collezioni, quelle che portano la firma unica di Facchinetti […]. Belle, nella linea che era stata di Ford, ma troppo costose, erano stati i commenti dei buyer. Soprattutto, si dice, avevano incontrato difficoltà sul mercato americano, fondamentale per Gucci. Secondo fonti non ufficiali, a Facchinetti sarebbe stata imputata anche una certa fatica nel costruire un team e l’aver messo l’accento più sulla collezione che sugli aspetti manageriali (dall’organizzazione alla tempistica). […]» (Maria Silvia Sacchi, ”Corriere della Sera” 9/3/2005). «[…] pur essendo figlia di un Pooh (l’inossidabile Roby) e sorella d’un fenomeno della tv contemporanea come Dj Francesco è personaggio da sempre assai poco mediatico. Molto sensibile, quasi introversa, di discrezione assoluta, assai attaccata alla famiglia, esordisce alla prima sfilata nell’era post Ford con autentiche, commosse lacrime da esordiente. Pur essendo nata a Bergamo, la bella Ale, mora, occhi chiari, un fisico da modella, ha subito adottato un certo gusto calvinista del modo di lavorare milanese senza abdicare dal ruolo di tenerona. ”Sono dolce, fragile, romantica”, dice per presentarsi. Le piace lavorare duro e infatti la sua grande esperienza pre Gucci è in casa Prada, massima espressione milanese di filosofia stilistica: poca mondanità, molto rigore. […] è eterea, veste e disegna sognando e ama il teatro. […]» (Gian Luigi Paracchini, ”Corriere della Sera” 9/3/2005). «Puoi anche nascere sotto i riflettori, magari perché tuo padre è Roby Facchinetti (lei è la primogenita di cinque, il terzo è Dj Francesco, il cantante) leader dei Pooh e da piccola cantavi con lui Din Din Din. Ma se sei timida e riservata tutto questo ti fa tremare dalla paura lo stesso. Perché poi sulle spalle ti sei caricata di un business mostruoso, 727 milioni di euro di fatturato nel primo semestre 2004 [...] ”Sognavo di lavorare nella moda, sin da bambina. Disegnavo e disegnavo vestiti. Volevo questo mondo ma mai e poi mai avrei immaginato di arrivare sino a qui. Adoravo Armani, Ferrè, Versace... Li stimo tutti. Stimo chiunque faccia questo mestiere. Da Tom poi ho imparato tanto. Persino a parlare inglese” [...] Dice papà, stessi occhi stessa emozione, orgoglio a mille: ”Ha cominciato a lavorare ancora quando faceva l’ultimo anno alla Marangoni, da Prada. Con Bertelli, una scuola tosta che l’ha formata. stata brava. Sette anni mi pare sia durata” [...]» (Paola Pollo, ”Corriere della Sera” 1/10/2004).