varie, 5 ottobre 2004
ROBIN’S
ROBIN’S Eva (Roberto Coatti) Bologna 10 dicembre 1958. Attrice . Conduttrice tv • «Nota alle cronache mondane per la sua ambigua identità sessuale, dopo alcune esperienze teatrali e cinematografiche è approdata in televisione chiamata da Antonio Ricci che, nel 1987, le ha attribuito in Lupo solitario il ruolo di trasgressiva e seducente critica letteraria e, nel 1988, quello di impietosa critica cinematografica ne L’Araba Fenice. Personaggio ammaliante e provocatorio, nel 1991 è stata scelta da Gianni Boncompagni per condurre il programma serale, sospeso dopo poche puntate, Primadonna» (Televisione, a cura di Aldo Grasso, Garzanti 2002) • «[...] nacque bambino, si scoprì ragazza [...] papà Franco [...] ”[...] non ha nemmeno provato a capire. Arrivava con delle macchine pazzesche, pensava mi potessero piacere”. E magari riportare il figlio sulla retta via... ”Figurarsi se potevo emozionami per un macchinone. I miei miti erano altri [...] Le dive del cinema. Quando mia mamma giocava a carte, io avevo un tato che mi portava al cinema, vedevamo anche due film al giorno [...]” [...] dopo, Roberto diventò Eva. ” stato verso i sedici anni, prima mi limitavo a mecharmi i capelli, li ho sempre avuti molto belli, sembravano un mantello muliebre. Poi ho iniziato a frequentare un travestito che abitava sopra di noi e con lui ho iniziato a iniettarmi ormoni. stato tutto naturale, se così si può dire, semplicemente è successo. A ventun anni vivevo ancora con mia madre ed ero completamente femmina. Guardavamo la tv abbracciate, tutte coccolone, condividevamo la passione per i mercatini, il bricolage, gli animali” [...]» (Stefania Ulivi, ”Sette” n. 47/1999) • «Ex ermafrodito miracolato dai Mass Media [...] ”Sono stata educata da maschio, poi nell’età della pubertà le persone hanno cominciato a trattarmi da donna, e ho pensato che, così, fosse tutto più facile... Oggi? Dipende da come cercano un’approccio con me. Se qualcuno tenta di sopraffarmi allora reagisco da ragazzaccio, sennò so essere dolcissima”. Eppure, a guardarla, è una donna, una donna non estremizzata, sobria [...] ”Ho poche tette, però i fotografi sono bravissimi a farle sembrare più grosse” [...]» (Stefano Jesurum, ”Sette” n. 3/1997) • «Una che dice ”in attesa dell’uomo giusto mi diverto con quelli sbagliati” [...] la più bella dei transessuali italiani, a lungo tra le protagoniste del gossip mediatico, della tv (da ”Lupo solitario” nell’87, a ”Primadonna”) e del cinema (di Damiani, di Benvenuti, di Nichetti) nostrani. [...] ”Il teatro mi piace. Da bambina mi piaceva voracemente mascherarmi e mi facevo fotografare travestita a tema: da esorcista, assassino, vittima un po’ come il film Harold e Maude. Un gioco che mi è servito. Al momento della mia trasformazione, sui 13, 14 anni, sapevo già cosa era cambiare identità [...] Il potere seduttivo delle donne mi ha sempre attratto. Trovo ancora oggi che le donne hanno molte più cose degli uomini. Io poi ero un ragazzino piccolo, sarei stato un uomo sfigatello. E allora mi sono inventata questa identità femminile, con cui mi sono divertita [...] La tv non mi piace ma è un male necessario per farti conoscere. Ora mi chiamano ai talk show da quando l’affare di Lapo ha sdoganato i transessuali. Se questo mi offende? L’importante è un buon cachet. Vogliono il mostriciattolo? Paghino [...] la vecchiaia per una donna è una tragedia, per una bella donna è un disastro, ma per un omosessuale che deve sembrare una bella donna è una catastrofe” [...]» (Anna Bandettini, ”la Repubblica” 18/4/2006).