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 2004  ottobre 05 Martedì calendario

Parisi Alessandro

• Palermo 15 aprile 1977. Calciatore. Dal 2011/2012 al Torino B. Ha giocato in A con Messina e Bari. Una presenza in nazionale • «Quel sinistro è un’arma impropria: l’ha tradito solo una volta, cambiandogli la carriera e la vita, poi soltanto capolavori. Era il 25 febbraio del ’96, quando il Palermo dei “picciotti”, quello di Ignazio Arcoleo, lo lanciò in prima squadra, lui giovane emergente palermitano: fu un tonfo clamoroso. Il coro di un teatro greco che lo condanna senza pietà. Non ha dimenticato, Alessandro Parisi. La scena è ancora una ferita aperta: mancano dieci minuti alla fine, il terzino all’esordio, allora 18enne (resterà l’unica partita in rosanero di quella stagione in serie B), s’inventa un retropassaggio al portiere Berti, da sinistra verso il centro: sul pallone si avventa come un falco Ciccio Cozza ed è il pareggio della Lucchese (2-2), alla quinta giornata di ritorno. La Favorita, oggi il Renzo Barbera, si accanisce su quel ragazzino alto e fragile e lo spedisce in lacrime nello spogliatoio. Sconvolto: “Ancora oggi, se penso a Palermo, mi ricordo di quell’episodio terribile. Ma è la gente della mia città, ogni volta, a ricordarmelo. Mi sono ripreso la mia Sicilia, dopo tanta fatica, a Messina. Non vorrei pensare più al mio passato in rosanero”. [...] Oggi Alessandro Parisi è il terzino sinistro di pregio del campionato italiano. Lo vogliono Juve, Lazio, Inter e Milan, si è parlato addirittura del Manchester United [...] La vita e la carriera di Alessandro lungo il cammino hanno abbracciato poi simbolicamente, nel dopo Palermo, un’altra città siciliana, Catania: nella persona dell’allora d.s. della Reggiana, Guido Angelozzi, catanese appunto (presentatogli dall’ex rosa Massara). Che lo ricostruì portandolo via da Palermo, dove l’esterno era rientrato nella stagione ’97-98 giocando i playout salvezza (perse la sfida decisiva con la Battipagliese e retrocesse in C2) dopo essere stato per mesi fuori rosa per aver rifiutato un trasferimento all’Olbia. Nel campionato precedente giocò con Ivo Iaconi a Trapani in C1. Il primo a fargli i complimenti all’alba della sua storia, quando Parisi giocava ancora negli Esordienti a Palermo, fu Cestmir Vycpalek, zio di Zdenek Zeman. Gli altri maestri li ricorda lui in persona: “Di Fiore, Sutera, Esposito, Carollo, Pensabene, Barbanti, De Grigoli e Capodicasa, così non scontento nessuno. Poi voglio ricordare Perotti che mi ha allenato alla Reggiana in B, il d.s. Fioretti della Triestina che investì su di me 400 milioni per portarmi a Trieste. E ancora Ezio Rossi, che ha sempre creduto in me alla Triestina, e Andrea Bellini, il preparatore atletico che mi ha formato fisicamente. Negli ultimi due anni, è vero, ho avuto un crescendo incredibile”. Poi una notte di luglio [...] al calciomercato di Milano, arrivò il d.s. del Messina Fabiani e fu Messina, non Palermo. Una promozione in serie A, 14 gol (7 su rigore, 5 su punizione e 2 su azione) [...]» (Alessio D’Urso, “La Gazzetta dello Sport” 5/10/2004).