4 ottobre 2004
GASTONI Lisa.
GASTONI Lisa. Nata ad Alassio (Savona) il 28 luglio 1935. Attrice. «[...] l’attrice che fece scandalo negli anni Sessanta interpretando Grazie zia di Salvatore Samperi [...] la sensualità sorniona e sordidamente incestuosa [...] ”[...] Mi proposero quel ruolo dopo che Anouk Aimée e Glenda Jackson avevano rifiutato. Io ero l’ultima spiaggia [...] Il mio ruolo è sempre stato quello della borghese decadente ma piacente, ruolo che ho costruito senza volerlo. La sensualità era la chiave di lettura. A quei tempi o facevi la comica all’italiana, tipo la Vitti prima e la Melato dopo, oppure facevi la belloccia [...] Recitare è un’invenzione. A me non è rimasto niente dentro. Quando ho smesso di fare cinema mi sono resa conto che avevo il cervello atrofizzato. Prima mi piaceva vivere storie di personaggi inventati. Poi però, a un certo punto, ho capito che questo non serviva più, né a me né alla mia vita. E ho detto basta. Io non ho vissuto bene gli anni del cinema, anzi li ho vissuti malissimo. Intanto perché non ci credevo, così come non credevo alla mia immagine, che non amavo molto. E quando succede così si diventa insofferenti, un po’ rompiscatole. Noi attori siamo una merce, vendiamo noi stessi” [...] Io odiavo l’aspetto promozionale del cinema, le ’pubbliche relazioni’. Era una cosa viscerale” [...]» (Sebastiano Mondadori, ”Sette” n. 21/2001). «Trionfi e premi con Svegliati e uccidi, Grazie zia e Scandalo, accanto a Franco Nero. [...] ”A 40 anni mi sentivo stufa del mondo virtuale, dell’apparenza, feci solo un blitz teatrale con La Celestina perché iniziai sui palcoscenici inglesi, poi basta. Avevo voglia di vivere la mia vita vera, non amavo molto la mia immagine pubblica, temevo di restarne schiava [...] ho vissuto con gioia e dolore come accade a tutti. Il recitare non mi è mancato granchè anche se mi divertivo a costruire i personaggi, mi sono arricchita interiormente. Insomma, ti accorgi che la vita è altrove [...] per insistenza di un’amica ho incontrato Ozpetek, ho visto e adorato i suoi film, mi sono fidata [...] come tornare con un amante, riprendere un idillio troncato, ritrovarsi in un mondo di sogni: come lo troverò? [...]”» (M. Po., ”Corriere della Sera” 29/9/2004).