varie, 4 ottobre 2004
ANBOTO
(Soledad Iparaguirre) Eskoriatza (Spagna) 25 aprile 1961. Terrorista. Dell’Eta. Arrestata il 3 ottobre 2004 • «Anboto, ”l’invisibile”. [...] la seconda donna che è arrivata ai vertici dell’organizzazione terrorista e che è sempre stata la teorica delle auto-bomba e del colpo di pistola alla nuca di socialisti e popolari. Anche lei, come il suo compagno ”Antza” (da cui ha avuto un figlio che è nato nella Cuba del dittaore Castro) [...] ”figlia d’arte” [...] nella sua casa i genitori e i suoi fratelli nascondevano tre tonnellate di esplosivo e davano ospitalità ai ”talde”, ai gruppi di fuoco della sua futura organizzazione. Non solo: ”Anboto” si innamora, nel ”78, a 17 anni, dell’’Etarra” José Aristimuño, ”Pana”, che viene ucciso nell’81 durante un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine. Il covo dei genitori viene scoperto, la madre arrestata con i fratelli, il padre entra in clandestinità. Lei giura vendetta per sempre. La allora ”Elisabeth”, a 20 anni, viene arrestata ma poi rilasciata. E lei scappa subito in Francia e entra nel micidiale ”talde” Araba: 11 attentati con un bilancio di 4 morti. dal 1987 si perdono le sue tracce”. ”Anboto si è sempre fatta notare per le sue posizione più intransigenti ed omicide. Ed anche per il suo pallino dell’eleganza e per la sua spregiudicatezza nelle relazioni personali” ricorda Matias Antolin, nel suo libro Donne dell’Eta. Tra i suoi aneddoti, una frase che ripeteva sempre ai killer che istruiva quando era la responsabile del fronte militare: ”Queste sono 5 mele, verdi come gli agenti della Guardia Civil. Se ne ammazziamo tre, quanti ne restano?”. La terrorista riappare nella capitale spagnola nel ”92, quando il commando Madrid semina il terrore con le autobomba che tanto predilige. [...] Ma la polizia trova le sue impronte tra i resti di una vettura che fa saltare in aria e ritorna in Francia. Ormai è un pezzo grosso dell’organizzazione, piena di esperienza, e prima entra nella direzione del fronte militare, poi, dal ”94, è lei la responsabile delle ”campagne”. Dal ”94 fa perdere nuovamente le tracce. Si sente ancora parlare di lei quando il suo compagno ”Antza” dichiara la tregua nel ”98, a cui lei si opporrà sempre minacciando di fondare un’altra organizzazione. Forse già da allora è legata al capo dell’Eta, che la toglie dal fronte operativo e la spedisce a Cuba quando rimane incinta [...]» (g. a. o., ”la Stampa” 4/10/2004).