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 2004  ottobre 04 Lunedì calendario

ELIASSON Olafur Copenaghen (Danimarca) 15 febbraio 1967. Artista • «Ha riscosso uno straordinario successo alla Tate Modern dove [

ELIASSON Olafur Copenaghen (Danimarca) 15 febbraio 1967. Artista • «Ha riscosso uno straordinario successo alla Tate Modern dove [...] ha presentato The Weather Project, il sole artificiale che ha fatto accorrere un milione di visitatori. Per Siena, per il Palazzo delle Papesse, [...] ha realizzato The Uncertain Museum, uno spazio cilindrico, una lamina sulla quale l´artista proietta la luce dall’interno. [...] ”In questo modo tutto ciò che si trova all’interno dello spazio appare sotto forma di ombre sul muro esterno. come un teatro delle ombre ma di forma cilindrica, è uno schermo rotondo di 360 gradi. All’interno dello spazio ho collocato una lampada che proietta verso quattro specchi. Quando la luce colpisce gli specchi forma delle ombre sulla lamina e queste ombre sono visibili all´esterno dello spazio. Gli specchi, che riflettono anche la luce nello spazio restante, sono appesi ad un cavo che grazie a un motore ruotano molto lentamente. Riflessi e ombre hanno la forma di cerchi concentrici, molti cerchi, uno dentro l’altro, come le increspature che si formano quando si lancia una pietra nell’acqua [...] Volevo creare uno spazio che cambia continuamente. La luce, le ombre e le forme che si ottengono con i riflessi definiscono lo spazio. Ho chiamato questo progetto Il museo incerto. Incerto perché, in genere, gli edifici si presentano come strutture statiche e certe [...] Nel mio lavoro il concetto di incertezza e di dubbio si basa sulla veridicità della storia [...] Credo che dopo la modernità il potenziale dell’arte sia diventato più chiaro. Prima il modernismo aveva una concezione alquanto utopistica dell´arte, mentre adesso può essere più complessa e sta sviluppando nuovi linguaggi potenziali. Questo deriva dall’affiliazione tra diversi linguaggi culturali e l’arte. Mi riferisco alla scienza, alla musica, all’architettura [...] il contenuto, il significato e il potenziale politico o ambientale dell’arte derivano dalla capacità della stessa di rinegoziare la posizione della soggettività. In altre parole, lo spettatore in un museo crea il museo. In questo senso lo spettatore è inteso come colui che produce l’opera d’arte. Se l’opera viene considerata da un punto di vista fenomenologico l’arte acquista una maggiore precisione perché è lo spettatore che ne decide il significato. Questo consente un alto grado di singolarità e di individualità nella interpretazione. Oggi la società non accetta il concetto di individualità. La moda ad esempio: tende alla generalizzazione. Tutti devono vestirsi allo stesso modo. Vediamo il concetto che è alla base della vendita dei jeans: tutti dobbiamo acquistare gli stessi jeans. Dunque non siamo tutti diversi, ma siamo tutti uguali. Questo riguarda anche il razzismo, i sistemi politici e giudiziari, l’Unione Europea... Pertanto sono convinto che la nuova definizione dell’arte dipenda dalla posizione del soggetto nell’arte. Una delle persone che ha dato il via a questa negoziazione della posizione del soggetto nell’arte è Umberto Eco. Ha affermato il concetto secondo il quale è il lettore a creare il significato del testo mentre lo legge”» (Paolo Vagheggi, ”la Repubblica” 4/10/2004).