4 ottobre 2004
Tags : (Mikel Albizu Iriarte). Antza
Antza MikelAlbizuIriarte
• Nato a San Sebastian (Spagna) il 7 giugno 1961. Terrorista. capo dell’Eta. Arrestato il 3 ottobre 2004. «’Antza”, il ”Somigliante”. La giornalista Carmen Gurrichaga, una delle migliori esperte in Eta di Spagna racconta nel suo libro I capi dell’Eta che [...] decise di mantenere il suo ”nom de plume" di critico letterario e di filologo usato nel settimanale basco ”Zeruko Argia” quando decise di entrare in Eta nel 1985. Figlio di una facoltosa famiglia indipendentista di San Sebastian (e ”figlio d’arte”: suo padre è stato uno dei primi terroristi dell’Eta), ”Antza”, fino ad allora sembrava uno dei tanti intellettuali che fiancheggiavano la galassia ”etarra”. Mai in una manifestazione o in una assemblea che lo segnalasse all’antiterrorismo. Il capo politico dell’Eta fingeva di dedicarsi al basco, al teatro e alla letteratira, tanto che nel 1982 vinse un premio, il ”Città d’Irun”, con il racconto Come una freccia di fuoco. Ma la maschera di intellettuale schivo della politica la getta [...] quando organizza una fuga che è rimasta leggendaria. Un suo amico scrittore, José Angel Sarrionaindia, era stato condannato a 22 anni di carcere per partecipazione a banda armata. E lui s’inventa l’evasione. ”Antza riesce ad infiltrarsi nel carcere di Martutene come tecnico del suono durante un concerto del cantante Imanol. Poi nasconde il suo amico fraterno e un altro ’etarra’ dentro gli altoparlanti e li fa uscire”. ricorda Gurruchaga. Quindi scappa in Francia ed entra in clandestinità. E ne fa di strada. Prova ne sia che nel ’92, quando viene arrestata a Bidart la direzione strategica dell’Eta, è lui che diventa il capo politico dei terroristi. L’ex critico letterario fa sentire subito il suo peso perché i terroristi abbandonano la strategia mantenuta fino a quel momento, il tentativo di forzare la mano con gli attentati per costringere Madrid a trattare l’indipendendenza dei Paesi Baschi. ”Antza” sviluppa la linea della ”costruzione nazionale” privilegiando l’alleanza politica con i partiti nazionalisti baschi, anche grazie al suo partito ormai illegale, Batasuna. Nel frattempo, fuoco a volontà contro i democratici che si oppongono al cedimento: socialisti, popolari intellettuali engagé come il filosofo fernando Savater [...] 138 morti nella sua ”gestione”. La sua linea trionfa nel ’98, quando Eta firma con i partiti nazionalisti baschi (più i comunisti locali) il ”Patto di Lizarra”, e cioè l’impegno a un cammino che porti all’indipendenza. Che deve comprendere non solo le tre province basche spagnole, ma pure le tre francesi più la Navarra. In cambio, ”Antza” dichiara una tregua dal settembre del ’98 fino al dicembre del ’99, durante la quale incontra in Svizzera, inutilmente, gli emissari del governo di Madrid. Ma i nazionalisti baschi, che condizionerà portandoli all’attuale separatismo, vogliono andare più piano con un referendum di autodeterminazione solo per le 3 province spagnole. Il ”letterato” torna al terrorismo. [...]» (g. a. o., ”La Stampa” 4/10/2004).