28 settembre 2004
Dalle Cronache di Wei (fine del III secolo d.C.): "Le genti di Wa, quando muore uno di loro, tengono il lutto per più di una decina di giorni
Dalle Cronache di Wei (fine del III secolo d.C.): "Le genti di Wa, quando muore uno di loro, tengono il lutto per più di una decina di giorni. In questo periodo non mangiano carne, il capofamiglia piange e si lamenta, mentre gli altri cantano, ballano e bevono. Terminato il lutto, si lanciano tutti nell’acqua e fanno il bagno. Quando attraversano il mare e giungono nel nostro paese, scelgono sempre uno di loro a cui ordinano di non pettinarsi, non liberarsi dai pidocchi, tenersi addosso le vesti sporche, non mangiare carne e non avvicinare donne, proprio come se fosse in lutto, e gli impongono il nome di ”portatore di disgrazie”. Se incorrono in qualche malattia o capita loro qualche sciagura, l’attribuiscono a costui e l’uccidono. Inoltre, prima d’intraprendere qualsiasi cosa, usano divinarne l’esito bruciando ossa. Bruciano anche gusci di tartarughe e traggono vaticini dalle figure che vi si formano sopra. Sono governati dalla regina Himiko, che assoggetta le genti con arte demoniaca".