Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2004  settembre 23 Giovedì calendario

Le due esperienze che convinsero Roberto Castelli a tirarsi fuori dal Sessantotto: "Una mi fa ancora vergognare perché ho assistito immobile alla prepotenza di due katanga del movimento studentesco che facevano ingoiare un volantino a un poveretto di Gioventù liberale

Le due esperienze che convinsero Roberto Castelli a tirarsi fuori dal Sessantotto: "Una mi fa ancora vergognare perché ho assistito immobile alla prepotenza di due katanga del movimento studentesco che facevano ingoiare un volantino a un poveretto di Gioventù liberale. La seconda è conclusiva: la polizia circonda la facoltà e io osservo questi ragazzi in divisa che stanno fermi, per ore, in piedi, sotto l’acqua scrosciante. A un certo punto gli occupanti, tutti figli di papà, cominciano a tirare i sassi e urlare: bastardi, fascisti. Io penso a Pasolini, a quei proletari che guadagnanomeno della paghetta mensile che mi passava la mia famiglia: 60 mila lire. Esco sotto l’acqua e chiedo: ”Posso andare a casa?” ".