Enrica Speroni, ཿLa Gazzetta dello Sport 25/9/2004;, 25 settembre 2004
«Li ricordo quei viaggi in treno: notte in vagone letto e poi una lunga giornata in carrozza. Quando finalmente arrivavamo in Sicilia il viaggio si trasformava in una processione festosa: ogni stazione una tappa, l’urlo dei tifosi che ci accoglieva, la gente che saliva sul treno per salutarci portando cassette di arance e dolci, l’arrivo a Palermo non era mai in orario
«Li ricordo quei viaggi in treno: notte in vagone letto e poi una lunga giornata in carrozza. Quando finalmente arrivavamo in Sicilia il viaggio si trasformava in una processione festosa: ogni stazione una tappa, l’urlo dei tifosi che ci accoglieva, la gente che saliva sul treno per salutarci portando cassette di arance e dolci, l’arrivo a Palermo non era mai in orario. Qualche volta per evitare troppe andate e ritorno, il calendario abbinava due trasferte consecutive al Sud: Palermo e Napoli, ad esempio. Allora la settimana di ritiro la facevamo a Taormina» (le trasferte in Sicilia della Juve anni Cinquanta raccontate da Giampiero Boniperti).