24 settembre 2004
Tags : Gustavo. Endres
Endres Gustavo
• Nato a Passo Fundo (Brasile) il 23 agosto 1975. Giocatore di pallavolo. Medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene (2004). Nel 2004/2005 alla Sisley Treviso. « piuttosto timido, ma sotto rete la faccia dura del centrale di lontane origini tedesche è rimasta uno dei simboli della vittoria di Atene: ”Siamo un gruppo fantastico. Giochiamo per il nostro Paese e sentiamo la gente sempre più vicina: la nostra popolarità è cresciuta tantissimo. Il segreto? A parte il gruppo direi che abbiamo imitato l’Italia sotto molti punti di vista. Voi avete vinto tanto, adesso tocca un po’ a noi. Ci divertiamo e ci crediamo. Se è vero che esiste il futbol ’bailado’, che segue il ritmo del samba, allora forse anche il nostro è un volley ’bailado’, fatto di armonia e di grande potenza”. Fuori dalla palestra però Gustavo non ama il samba ed è lontano dallo stereotipo del brasiliano. Quando si parla di saudade , della nostalgia della sua terra, il discorso cambia: ”Il Brasile mi manca sempre tantissimo e a fine carriera ci tornerò senz’altro. Mio figlio Eric è nato lì nel 2000. Enzo invece è nato a Latina nel 2003. L’Italia mi ha aperto la mentalità e mi sta dando tantissimo: ad esempio invidio molto la vostra organizzazione, non solo quella sportiva. Ma la mia famiglia (papà camionista, mamma casalinga e due fratelli) e il sole del Brasile non si possono sostituire”. Forse è per questo che, sotto l’etichetta di invincibile con la maglia della nazionale, Gustavo (come gli altri brasiliani della pallavolo italiana) finora ha reso sempre un po’ al di sotto delle aspettative: ”Certo giocare con il Brasile ci dà una carica incredibile. Ma io adesso affronto una sfida affascinante: continuare a vincere con un gruppo fortissimo” [...] Gustavo è un grande appassionato di calcio: ”Per il mio ruolo forse posso paragonarmi ad Emerson, ma sono un grande tifoso del Milan. Non per i brasiliani che ci giocano, ma perché mi è rimasto nel cuore la squadra di Gullit e Van Basten. Il mio idolo comunque rimane Falcao: a Latina mi hanno fatto una testa così sulle sue vittorie romane. Mi piacerebbe incontrarlo [...] il mio vizio è dormire, ma non quando sono in campo! Mi piace stare a riposare in casa, ma ho anche tanti interessi, leggo e ascolto tanta musica. [...]» (Paolo Tomaselli, ”Corriere della Sera” 23/9/2004).