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 2004  settembre 23 Giovedì calendario

Wang Nina

• (Kung Ru Xin) Shanghai (Cina) 1937, Hong Kong (Cina) 4 aprile 2007 • «Una passione smodata per minigonne, treccione e codini sbarazzini. Al suo attivo può vantare un patrimonio stimato in oltre 3 miliardi e mezzo di dollari, il che ha fatto di lei, fino a oggi, la donna più ricca dell’Asia. Nina ha preso in mano saldamente le redini dell’impresa del marito, Tek Huei (detto Teddy) Wang, proprietario del Chinachem Group, trasformandolo in un autentico impero finanziario. Ha investito molto nelle biotecnologie negli Usa, dove ha anche acquistato la catena di ristoranti House of Blues. A Hong Kong, poi, possiede immobili per milioni di dollari: più di 200 grattacieli nell’isola di Vittoria e oltre 13 mila mq edificati nei Nuovi Territori. Ma Nina, o meglio ”Little Sweetie”, come viene soprannominata, è la protagonista di una incredibile e travagliata saga familiare, sul delta del Fiume delle Perle. Una soap-real-opera che però si è trasformata per lei in un incubo con tanto di omicidi, ricatti e sparizione di cadaveri, che [...] l’ha portata dritta nelle galere dell’ex colonia inglese, dove è stata arrestata con l’accusa di falso, appropriazione indebita, concorso in omicidio e occultamento di cadavere. La sua storia inizia nei lontani anni Cinquanta, quando la colonia britannica viene presa d’assalto da milioni di profughi, che scappano dalla Cina di Mao. In mezzo a loro, si racconta, c’è anche la giovane Nina Kung. Che ben presto convola a nozze con Teddy Wang, giovane rampollo di una delle più potenti e ricche famiglie della colonia. Passano una decina d’anni, e nel 1961 Teddy Wang nomina, a sorpresa, nel consiglio d’amministrazione del colosso chimico di famiglia, la Chinachem, suo padre, Wang Din-shim, e Nina. Tra nuora e suocero non corre buon sangue. Ma la lotta di potere tra i due segna un punto a favore di Nina quando, nel 1963, si vede incaricata di rappresentare il marito, con tutti i poteri, in sua assenza. Nel 1983, tuttavia, la situazione ha una prima, drammatica, svolta. Teddy e Nina vengono rapiti. Lei viene rilasciata per prima, e paga per la liberazione del marito 11 milioni di dollari di Hong Kong. Nel 1990 le cose precipitano. Teddy viene nuovamente rapito. La sua guardia del corpo reagisce sparando, ma nel conflitto a fuoco muore. Nella Mercedes la polizia trova numerose tracce di sangue che appartengono a Teddy. Che non tornerà più a casa, malgrado il pagamento di un altro riscatto miliardario. Per diversi anni la vicenda resterà uno dei grandi misteri di Hong Kong. Nel 1994 sei persone vengono arrestate con l’accusa di avere rapito e fatto sparire il corpo di Teddy Wang. Le loro confessione, però, si rivelano fin dall’inizio incerte e contraddittorie. Ci sono voluti anni perché la travagliata saga familiare arrivasse a una conclusione, nelle aule di un tribunale. [...] Nel settembre del 1999, un giudice ratifica la presunta morte di Teddy Wang, aprendo così la lotta per il suo testamento. Il vecchio padre sbandiera in tribunale un documento del 1968, che lo nomina esecutore testamentario, affidandogli la gestione dei suoi beni. La signora Wang sostiene invece che nel 1990 è stato preparato un altro testamento che fa di lei l’unica beneficiaria. Ma un perito governativo dichiara falso il documento. Nina viene anche accusata dal suocero di avere organizzato il rapimento con relativo omicidio del figlio. Il motivo? Teddy avrebbe deciso di lasciare la moglie nel 1968, dopo aver visto una serie di foto osé che la ritraevano con un altro uomo. Dal carcere, intanto, Nina fa sapere che continua a lavorare per la realizzazione del suo sogno: la Nina Tower, un grattacielo di 495 metri e 108 piani: il più alto del mondo. Con in cima una grande statua in bronzo del marito» (Marco Lupis, ”L’Espresso” 26/12/2002).